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Entro la fine di luglio l’Italia riceverà la prima tranche di risorse previste nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Si tratta di una quota pari a circa 24,9 miliardi di Euro corrispondente al 13% del plafond disponibile. L’Italia potrà così avviare il proprio programma post-pandemico per lo sviluppo dell’economia e l’aumento della competitività.
Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza – è il documento strategico predisposto dal governo italiano per accedere ai fondi del Next Generation EU (NGEU), uno strumento introdotto dall’Unione europea per rispondere alla crisi. All’Italia in particolare sono destinate risorse per 191,5 miliardi di Euro, di cui:
Gli investimenti dovranno essere sostenuti entro il 2026.
Il Piano si sviluppa intorno a tre asset strategici – Digitalizzazione e Innovazione, Transizione ecologica, Inclusione sociale – e si articola in sedici componenti raggruppate in sei Missioni:
In questo articolo, ci focalizzeremo sulla Missione 1 del PNRR.
La Componente 2 della Missione 1 “Digitalizzazione, Innovazione e Competitività nel Sistema produttivo” è la misura principale del Piano per rafforzare il tasso di digitalizzazione, innovazione tecnologica e internazionalizzazione delle imprese italiane. La misura si pone i seguenti obiettivi:
Per raggiungere questi obiettivi sono stati previsti circa 24 Miliardi di Euro suddivisi in cinque ambiti di intervento:
Grazie a questo intervento, con un’allocazione di 13,4 Miliardi di Euro (oltre il 50% del totale delle risorse della Componente 2), sono state confermate per i prossimi anni le agevolazioni fiscali in ottica Transizione 4.0 (credito d’imposta).
Si tratta in particolare del Credito d’Imposta Beni 4.0 per l’acquisto di beni materiali e immateriali direttamente connessi alla trasformazione digitale dei processi produttivi, il Credito d’Imposta Ricerca, Sviluppo e Innovazione Tecnologica, per incentivare la vocazione innovativa delle aziende e il Credito d’Imposta per la Formazione 4.0, per la formazione alla digitalizzazione e lo sviluppo delle relative competenze.
Strettamente connessa a Transizione 4.0, questa misura sostiene gli investimenti in macchinari, impianti e attrezzature per produzioni di avanguardia tecnologica attraverso contributi pari al 40% delle spese, con una disponibilità finanziaria di 340 Milioni di Euro.
Sviluppare un’infrastruttura di reti fisse e mobili ad altissima capacità (Very High Capacity Network). È questa la sfida cruciale per la creazione di un ecosistema digitale, elemento essenziale affinché gli interventi menzionati nei paragrafi precedenti abbiano successo. Le tecnologie 4.0 in particolare hanno bisogno di collegamenti veloci e bassi tempi di latenza. Per questo sono stati stanziati 6,7 Miliardi di Euro per scalare entro il 2026 la classifica che vede oggi l’Italia 17esimo paese dell’UE per connettività.
Con questa misura verticale si intende sostenere il progresso scientifico e tecnologico in ambito aerospaziale, un settore ad elevato contenuto tecnologico. Per questo intervento sono stati allocati 1,5 Miliardi di Euro.
Le destinatarie dei circa 2 Miliardi di Euro disponibili per questo intervento saranno le PMI. L’idea è quella di potenziare la capacità delle filiere di competere sui mercati internazionali, andando a supportare il motore del sistema economico. Sono state definite due sotto-misure:
A tutela delle innovazioni generate con gli investimenti sopra descritti, si prevede inoltre una riforma del sistema della proprietà industriale per rafforzare il vantaggio competitivo delle imprese che innovano.
In conclusione, l’innovazione e la digitalizzazione sono, ora più che mai, al centro dell’agenda politica e il PNRR rappresenta un’occasione irripetibile per lo sviluppo delle nostre imprese. Gli investimenti tecnologici incentivati con le risorse disponibili potranno diventare un volano per mutare radicalmente il sistema produttivo ed uscire dalla crisi più forti e più competitivi.
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