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Il credito d’ imposta è una misura agevolativa che consente alle imprese di ridurre l’imposta da pagare sui propri utili netti mediante la fruizione di un credito di pari importo.
Questa forma di agevolazione fiscale è stata introdotta in Italia nel 1998 e ha subìto diversi interventi normativi nel corso degli anni, con l’obiettivo di incentivare gli investimenti delle imprese in ricerca e sviluppo, formazione, internazionalizzazione e altre attività specifiche.
Tale misura assume un’enorme importanza nel panorama attuale, permeato da una forte esigenza e una marcata spinta verso i temi di innovazione e digitalizzazione grazie all’Industria 4.0, la rivoluzione digitale che sta avendo un impatto significativo sulle imprese di tutto il mondo. Questa nuova era di produzione è caratterizzata dall’adozione di tecnologie avanzate come l’Internet of Things (IoT), la robotica, l’Intelligenza Artificiale e il Cloud Computing. Tuttavia, l’adozione di queste tecnologie richiede un investimento significativo, e proprio qui il credito d’imposta può svolgere un ruolo chiave.
In questo articolo capiamo in che cosa consiste il credito d’ imposta, come funziona, come si calcola e quali tipi esistono.
Il credito d’ imposta è una delle forme di agevolazioni fiscali per le imprese che consente di ridurre l’imposta da pagare sui propri utili netti.
Si tratta di un credito che il contribuente (in questo caso specifico l’azienda) vanta nei confronti dello Stato a seguito di uno o più investimenti in attività specifiche, come ad esempio la ricerca e lo sviluppo, la formazione del personale, le attività di internazionalizzazione o altre attività specifiche.
Essendo un credito fiscale, il credito d’ imposta può essere utilizzato in compensazione con altre imposte dovute (come ad esempio l’IVA o le ritenute d’acconto)dall’azienda nei confronti dell’erario, per il pagamento dei tributi e, quando ammesso, se ne può chiedere il rimborso nella dichiarazione dei redditi.
Il credito d’ imposta viene concesso alle imprese che svolgono attività specifiche e che rispettano determinati requisiti previsti dalla legge. Per poter beneficiare del credito d’imposta, l’impresa deve presentare una domanda all’ente preposto, indicando:
Il credito non concorre:
Il credito, utilizzabile esclusivamente in compensazione, può essere utilizzato attraverso il modello F24 indicando con l’apposito codice tributo indicato dall’Agenzia delle Entrate.
Indipendentemente da come viene utilizzato, la sua funzione è sempre quella di andare a compensare, e a pagare, le eventuali imposte a debito risultanti durante l’anno.
Una volta presentata la domanda, l’ente preposto procederà alla valutazione della stessa e, se ritenuta idonea, concederà il credito d’imposta all’impresa. L’importo del credito d’imposta sarà poi utilizzabile dall’impresa per compensare l’imposta dovuta, come previsto dalla legge.
Generalmente può essere fruito:
Esistono diversi crediti d’imposta, ognuno dei quali è previsto per specifiche attività. Vediamone alcuni:
Questo tipo di credito d’imposta è previsto per le imprese che investono in ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica o di design e ideazione estetica.
Il credito d’imposta ricerca e sviluppo è una forma di agevolazione fiscale che permette alle imprese di recuperare una parte dei costi sostenuti per lo sviluppo di nuovi prodotti, processi o servizi innovativi.
In pratica, l’impresa che investe in ricerca e sviluppo può detrarre una percentuale dei costi sostenuti dalla propria imposta sul reddito, o in alternativa cedere il credito ad altri soggetti.
Incentiva l’acquisto di beni strumentali (beni 4.0) nuovi, sia materiali che immateriali, funzionali alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi destinati a strutture produttive delle imprese italiane.
L’obiettivo è quello di incentivare gli investimenti delle imprese in beni strumentali nuovi di fabbricazione italiana, volti ad aumentare la produttività e l’efficienza del processo produttivo.
Questo tipo di credito d’imposta è previsto per le imprese che investono nella formazione dei propri dipendenti. L’agevolazione fiscale consente di recuperare una parte dei costi sostenuti per la formazione del personale, incentivando così le imprese a investire nella crescita professionale dei propri dipendenti.
Al fine di avere una stima generale sull’importo del credito d’imposta spettante, bisogna tener conto di alcuni parametri:
Prendiamo come esempio il credito d’imposta per beni strumentali materiali 4.0.
L’aliquota prevista per l’anno 2023 è pari al 20% delle spese ammissibili per investimenti fino a 2.500.000 €.
Se l’impresa ALFA ha sostenuto spese ammissibili pari a 1.000.000 €, potrà ottenere un credito d’imposta pari a 200.000 €.
Il credito potrà essere utilizzato tramite F24 in tre quote annuali di pari importo.
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