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L’attività manifatturiera è quel settore industriale che si occupa della trasformazione delle materie prime in prodotti finiti destinati al consumo. Comprende una pluralità di ambiti: dalla meccanica, all’alimentare, al tessile, all’elettronica e risulta in continua evoluzione per meglio rispondere alle mutevoli esigenze di consumo nonché alle innovazioni tecnologiche.
L’avvento del COVID-19 e l’imposizione del lockdown nazionale ha purtroppo colpito duramente questo settore che ha registrato un forte calo sia nella domanda che nell’offerta: chiusura degli esercizi commerciali, marcata riduzione dei consumi, acquisti orientati a beni di prima necessità, chiusura degli stabilimenti produttivi e rafforzamento dello smart working. Inoltre, le misure restrittive adottate dai Governi su scala mondiale hanno inciso profondamente anche sull’export italiano.
In un effetto a catena, questo blocco della catena produttivo/logistica ha generato difficoltà nell’approvvigionamento di materie prime e semilavorati.
Questa situazione di crisi e tutti gli effetti negativi annessi hanno però spinto il mercato ad individuare nuove opportunità per rendere il settore manifatturiero italiano più competitivo.
Alcune ipotesi per fare in modo che ciò possa accadere sono le seguenti:
L’Italia si classifica al 6° per esportazione di prodotti manifatturieri, ossia l’80% dell’intero export complessivo nazionale. Il 2020 ha presentato un calo di circa il 5% delle esportazioni.
Per avviare il rilancio del posizionamento del manifatturiero italiano sui mercati globali è necessario sviluppare un grande progetto di promozione all’estero, anche tramite accordi Government to Government per sostenere la domanda del “made in Italy” e la rinegoziazione dei dazi commerciali.
Uno strumento che si sta rivelando prolifico è l’utilizzo delle piattaforme di e-commerce che stanno garantendo la sostenibilità economica delle PMI italiane, seppure sono ancora molto poche quelle che adottano un evoluto sistema digitale che le renda competitive.
2. CREAZIONE DI AGGREGAZIONI INDUSTRIALI
L’Italia, presenta uno scenario di aggregazione tra imprese ancora limitato. Solamente il 33% delle imprese che operano nel manifatturiero è in qualche modo aggregato, la stragrande maggioranza risulta operare in maniera isolata.
Si è notato quanto le forme di aggregazione siano molto più produttive rispetto a chi opera marginalmente. I distretti industriali, infatti, hanno una produttività superiore del 10%. Negli ultimi dieci anni, la produttività nelle zone distrettuali è aumentata del 9% mentre solo del 2% nelle zone non distrettuali.
3. SVILUPPO DI UN PIANO INFRASTRUTTURALE DI INVESTIMENTI PER LA RIPRESA ECONOMICA
In questi ultimi anni le imprese sono cresciute anche grazie al Piano Industria 4.0.
Per continuare a supportare le aziende e i settori strategici del “made in Italy” è opportuno creare un Piano infrastrutturale. Ciò potrà avvenire solo grazie al rafforzamento degli incentivi fiscali.
È’ necessario, inoltre, sostenere fortemente le startup e le PMI innovative tramite agevolazioni fiscali e l’aumento dei massimali di detrazione.
INNOVAZIONE DEL MANIFATTURIERO VERSO IL PIANO INDUSTRIA 4.0
Da qualche tempo le imprese manifatturiere si stanno avvicinando all’innovazione, principalmente a quella connessa all’ Industria 4.0, in particolare con un focus verso lo sviluppo del digitale.
Stiamo notando come i temi dell’automazione, della robotica, dei sistemi di produzione non si arricchiscono solamente grazie ad una dimensione legata al valore dei dati, ma piuttosto grazie ad una visione integrata e globale, in senso digitale e di tutti gli asset aziendali.
Ad oggi, le imprese manifatturiere sono particolarmente agevolate nell’attuare il cambiamento appena descritto grazie a vari incentivi statali quali: Iperammortamento, che prevede maggiorazioni per i beni rientranti nell’industria 4.0, Nuova Sabatini, Credito d’imposta R&S e Bonus formazione.
Il settore manifatturiero quindi, per sopravvivere e svilupparsi, può e deve trovare nuove strade per raggiungere sempre più agilmente gli strumenti previsti dall’ Industria 4.0. Quest’ultima non può considerarsi solo una rivoluzione industriale ma rappresenta un cambiamento radicale del lavoro nelle fabbriche.
Alberto Baroni
Business Innovation Analyst– Leyton Italia
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