Beni strumentali Nuova Sabatini

  • Di Micol Russo
    • 15 Dic 2020
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Nuova Sabatini

Una delle agevolazioni per i beni strumentali più utilizzate dalle imprese italiane negli ultimi sei anni

La misura Beni strumentali Nuova Sabatini è una tra le più interessanti agevolazioni previste dal Piano industria 4.0 proposto dal Ministero dello Sviluppo Economico. L’obiettivo principale è quello di facilitare l’accesso al credito delle imprese italiane ed accrescere la competitività del sistema produttivo del Paese.

La misura è volta a sostenere le Micro, Piccole e Medie Imprese che investono nell’acquisto, anche in leasing di beni strumentali: macchinari, attrezzature, impianti ad uso produttivo e hardware, software e tecnologie digitali, nuovi di fabbrica.

Requisiti per la Beni Strumentali Nuova Sabatini

Uno dei segreti della popolarità di tale agevolazione è il fatto che sia una misura rivolta alle MPMI di tutti i settori produttivi di riferimento – ad esclusione delle attività finanziarie e assicurative – senza distinzione territoriali, a condizione che alla data di presentazione rispettino i seguenti requisiti:

  • Essere iscritte nel Registro delle imprese;
  • Non essere in stato di liquidazione, fallimento o sottoposte a procedure concorsuali;
  • Non essere in difficoltà.

L’agevolazione consiste nella concessione da parte di banche e società di leasing  – aderenti alla convenzione tra il MISE, l’Associazione bancaria Italiana e Cassa Depositi e Prestiti – di un finanziamento, nonché di un contributo da parte del MISE rapportato agli interessi sui predetti finanziamenti.

Quali sono i requisiti per fare domanda alla nuova Sabatini beni strumentali?

Possiamo ritenerla un’agevolazione atipica: per accedere al finanziamento non occorre presentare domanda  direttamente al MISE, ma all’istituto di credito al quale si richiede il finanziamento.

L’impresa  insieme alla richiesta di finanziamento, presenta domanda di accesso al contributo per la Sabatini.

Il finanziamento può coprire interamente gli investimenti ammissibili e può essere anche assistito dalla garanzia del “Fondo di garanzia per le PMI” fino all’80% dell’ammontare dello stesso che deve essere:

  • non superiore a 5 anni;
  • di importo compreso tra 20.000 euro e 4 milioni di euro.

Durata e importo del finanziamento

Il contributo del MISE viene determinato in base agli interessi calcolati, su un finanziamento della durata di cinque anni e di importo uguale all’investimento previsto per l’acquisto del bene, ad un tasso d’interesse annuo pari al:

  • 2,75% per gli investimenti ordinari;
  • 3,575% per gli investimenti in tecnologie digitali e in sistemi di tracciamento e pesatura dei rifiuti (investimenti in tecnologie cd. “industria 4.0”).

Una volta ricevuta la richiesta di finanziamento, la banca invia al MISE la richiesta di accesso al contributo. Un volta approvata, il Ministero emana un provvedimento per la concessione del contributo, con l’indicazione dell’ammontare, degli investimenti ammissibili e delle agevolazioni concedibili.

La banca, stipula, quindi, un contratto con l’azienda per l’erogazione del finanziamento in un’unica rata. Una volta completato l’investimento, l’azienda deve presentare il documento che attesti la fine del progetto e trasmettere al MiSE la Richiesta di Pagamento per ottenere i contributi per pagare gli interessi del prestito.

Novità Nuova Sabatini 2020

Per il 2020 il Ministero dello Sviluppo Economico ha deciso di potenziare la misura per le PMI del Sud (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) che investono in macchinari innovativi, aumentando il contributo del 100%. Con tasso d’interesse calcolato del 5,5%.

Inoltre, il 25% delle risorse stanziate dal MiSE sono riservate alle PMI che acquistano macchinati (anche in leasing) a basso impatto ambientale per migliorare l’eco-sostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi (Contributo Green: pari al 3,575%).

Infine, il Decreto Semplificazioni ha previsto che, per le domande di agevolazione presentate a partire dal 17 luglio 2020, il contributo possa essere erogato in un’unica soluzione se il valore del finanziamento relativo ai suddetti investimenti non supera i 200.000 euro.

Questa novità ha portato un importante cambiamento rispetto a quanto disposto nei decreti precedenti che prevedevano che il contributo venisse erogato alle imprese in sei quote annuali, secondo il piano temporale riportato nel provvedimento di concessione.

In conclusione, la misura è stata una delle più utilizzate negli ultimi sei anni dalle MPMI italiane e la rilevanza per il sistema produttivo italiano è stata confermata dal forte interesse mostrato sia dalle stesse imprese che dai soggetti finanziatori fin dal suo avvio nel 2014.

Al 1° Dicembre 2020, l’ammontare complessivo dei finanziamenti concessi alle piccole e medie imprese da banche e intermediari finanziari a valere sulla misura è pari a circa 23,36 miliardi di euro, per un numero di domande pari a 105.878, con un investimento medio pari a € 210.440 e un importo totale del contributo impegnato pari a € 1.865.135.678. L’agevolazione ha permesso a molte PMI, di acquistare macchinari 4.0 e di migliorare di conseguenza la propria competitività sul mercato.

Per continuare questo importantissimo trend, la misura è stata rinnovata dal Ministero dello Sviluppo Economico fino al 2025: nel 2020 sono stati stanziati 105 milioni di euro, dal 2021 al 2024 97 milioni per ogni anno e 47 milioni per il 2025, per un totale di circa 540 milioni di euro.

Leggi anche: Come funziona la Nuova Sabatini 2022 – 2023.

Author

Micol Russo

Senior Business Innovation Analyst Manager

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