L’agricoltura come matrice verso la Sostenibilita’ e i criteri ESG

  • Di Domenico Lippolis
    • 12 Dic 2023
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Agricoltura

Il ruolo delle nuove tecnologie per l’Agricoltura

Nell’ultimo decennio il concetto di Industria 4.0 è diventato il fulcro di una vera e propria trasformazione sociale ed economica, colpendo numerosi settori tra cui l’Agricoltura.

In Italia, il primo Piano Industria 4.0 è stato varato nel 2016 dall’allora Ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda, che prevedeva diverse misure agevolative per le imprese che investivano, come l’iperammortamento per le tecnologie digitali, la Nuova Sabatini, il Patent Box e un’ampia dotazione di crediti di imposta per la Ricerca e Sviluppo.

Successivamente queste misure sono state modificate o implementate. Nel febbraio 2021, l’ex presidente del Consiglio dei Ministri Mario Draghi ha annunciato il nuovo “Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza”, per sostenere le imprese nel processo di Innovazione tecnologica e di Sostenibilità ambientale in ottica Transizione 4.0.

Diversi sono i settori colpiti da quella che viene considerata come la quarta rivoluzione industriale, basata sull’automatizzazione e interconnessione. Il settore agroalimentare assume un ruolo centrale nell’economia mondiale, soprattutto in Italia che conta il maggior numero di prodotti agroalimentari a Denominazione di Origine e a indicazione geografica riconosciuti dall’Unione Europea. Anche in questo settore, l’innovazione tecnologica ha acquisito un ruolo centrale nel suo sviluppo, promuovendo nuovi metodi di agricoltura più sostenibili e circolari.

Una di queste è l’agricoltura di precisione: grazie all’utilizzo dei droni, è possibile ottenere fotografie in tempo reale ed acquisire informazioni sullo stato di salute di ogni singola pianta, rilevare malattie o parassiti dannosi, monitorando cosi l’intero di ciclo di coltura. Questo metodo, combina sia la sostenibilità economica, sia quella ambientale. Inoltre, è in via di sviluppo l’applicazione di tali droni negli allevamenti: in particolare, questo sistema permetterebbe di monitorare lo stato di salute delle mandrie, analizzando il peso e l’attività fisica e, tramite il riconoscimento facciale, l’espressione degli animali. Gli allevatori, anche da remoto, possono verificare in tempo reale e intervenire se necessario.

Carbon farming: l’ultimo green business model promosso dall’UE

A dicembre 2021, la Commissione UE sancisce ufficialmente l’ingresso dell’agricoltura europea nel mercato dei crediti di carbonio, per mezzo della pratica del carbon farming. L’iniziativa mira ad “incoraggiare le pratiche agricole che contribuiscono a catturare l’elemento dall’atmosfera e a immagazzinarlo nei suoli o nella biomassa”.

Il Carbon Farming, ovvero “coltivazione di carbonio”, è un green business model che remunera gli agricoltori che si approcciano a uno stile di coltivazione che “sequestra” il carbonio nel suolo o comunque riducendone il rilascio nell’aria nel rispetto dei principi ecologici favorevoli alla biodiversità e al capitale naturale.

Ad esempio, recenti studi hanno dimostrato che i suoli erbosi (che ricoprono un terzo delle aree agricole europee) assorbono già oggi ca. 41 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. Tuttavia, con una adeguata gestione agroforestale si potrebbero arrivare ad assorbire fino a 250 milioni di tonnellate di CO2 all’anno. Tutte queste attività porterebbero benefici non solo in termini di sequestro di carbonio, e dunque di mitigazione della crisi climatica, ma anche un incremento della biodiversità conservazione degli ecosistemi.

Nella pratica, il “sequestro di carbonio” risulta efficace solo quando viene combinato con pratiche di agricoltura rigenerativa e biologica, mentre risulta inefficace con quella intensiva. Ridurre pesticidi e altri componenti chimici risulta quindi indispensabile.

La commissione UE ha definito e implementato schemi di remunerazione per le pratiche di sequestro del carbonio nel suolo, attraverso programmi di Politica Agricola Comune e Fondi UE. In tal senso, i finanziamenti pubblici sono fondamentali per ridurre drasticamente gli oneri finanziari e i rischi per le imprese che aderiscono a tali programmi.

Agricoltura 5.0: la nuova frontiera per il futuro

Oramai, si parla già di Agricoltura 5.0. Questa, prevede come punto cardine “la rivoluzione digitale”, che si fonda su tre pilastri: automazione avanzata, collaborazione uomo-macchina e sostenibilità.

L’industria 5.0 promuove, quindi, la sinergia tra uomo e macchine poiché l’obiettivo è sfruttare l’estro e la duttilità umana per risolvere problemi complessi attraverso le capacità e l’efficienza delle macchine.

Ma non solo: la vera novità è la “rivoluzione green”. L’agricoltura sarà il sistema che contribuirà a preservare le matrici ambientali e ristabilire un bilanciamento ecologico al pianeta.

Il processo di coltivazione sarà ancora più sostenibile per ridurre l’impatto ambientale, promuovendo la riduzione delle materie prime, sempre più scarse.

La principale fonte di inquinamento, causa del cambiamento climatico, nel mondo è l’emissione di CO2. Il risparmio energetico, l’uso di fonti rinnovabili e la riforestazione sono alcuni dei possibili sistemi agricoli che possono contribuire all’immagazzinamento di carbonio nella vegetazione e nel suolo, nonché favorire la conservazione della biodiversità, la protezione degli habitat, la gestione dei bacini idrici e il mantenimento/ripristino dei paesaggi multifunzionali.

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Domenico Lippolis

Business Innovation Analyst

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