Patent Box e Credito d’Imposta R&S: le chiavi del successo per le Aziende Innovative

  • Di Alessandro Cappotti
    • 30 Jul 2024
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Patent Box

Nel contesto del sistema fiscale italiano, il Patent Box e il Credito d’imposta ricerca e sviluppo, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica rappresentano due strumenti essenziali per incentivare l’innovazione e la competitività delle imprese. Sebbene entrambi mirino a promuovere gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo, essi operano con modalità diverse e offrono vantaggi distinti.

In questo articolo verrà fatta un’analisi dettagliata delle loro similitudini e differenze, accompagnata da un esempio pratico in modo da chiarire meglio il loro funzionamento.

Entrambi gli strumenti sono concepiti per rafforzare la posizione competitiva dell’Italia nel panorama tecnologico globale, favorendo la crescita economica attraverso l’innovazione e offrendo benefici fiscali alle imprese, riducendo l’onere fiscale complessivo..

Differenze tra Patent Box e Credito d’Imposta

Nonostante queste similitudini, le differenze tra i due strumenti sono significative. Il Patent Box è un regime di tassazione agevolata, modificato dall’articolo 6 del Decreto Legge 21 Ottobre 2021, n. 146 che riduce l’aliquota d’imposta sui redditi derivanti dall’uso di specifici beni immateriali, come brevetti industriali, software protetti da copyright e disegni e modelli giuridicamente tutelati.

L’opzione consente di maggiorare, ai fini fiscali, in misura pari al 110% le spese sostenute dall’investitore nello svolgimento di attività classificabili come ricerca industriale e sviluppo sperimentale, innovazione tecnologica, design e ideazione estetica finalizzate al mantenimento, al potenziamento, alla tutela e all’accrescimento del valore dei beni già citati.

Inoltre, stabilisce che, nel periodo d’imposta in cui un bene immateriale agevolabile riceve un titolo di privativa industriale, possono essere agevolate le spese di ricerca e sviluppo sostenute nei precedenti otto periodi d’imposta che hanno contribuito alla sua creazione, il cosiddetto meccanismo di recapture.

D’altro canto, il Credito d’Imposta R&S, normativa di riferimento decreto del 26 maggio 2020 del MISE, è un meccanismo che consente alle imprese di recuperare parte delle spese sostenute per attività di ricerca e sviluppo tramite una detrazione fiscale. Questo credito è disponibile indipendentemente dal successo commerciale delle attività di ricerca e sviluppo, coprendo una gamma più ampia di attività, incluse la ricerca fondamentale, la ricerca industriale e lo sviluppo sperimentale.

Un esempio pratico

Un esempio pratico può illustrare meglio queste differenze. Supponiamo che un’azienda farmaceutica italiana sviluppi un nuovo farmaco innovativo. Durante il processo di sviluppo, l’azienda sostiene ingenti costi per la ricerca di base e lo sviluppo sperimentale, inclusi studi clinici e test di laboratorio. In questo caso, l’Azienda potrebbe beneficiare del Credito d’Imposta R&S, recuperando una parte significativa delle spese sostenute per queste attività.

Questo supporto finanziario è cruciale per coprire i costi elevati associati alla ricerca e sviluppo di nuovi farmaci.

Una volta che il nuovo farmaco viene brevettato e messo sul mercato, l’Azienda inizia a generare redditi significativi dalla vendita del prodotto. A questo punto potrebbe usufruire del Patent Box in modo tale da ridurre l’onere fiscale sui profitti generati, incentivando ulteriormente l’azienda a investire in nuovi brevetti e innovazioni future.

La tempistica di fruizione dei benefici rappresenta un’altra differenza chiave tra i due strumenti. Il Patent Box consente alle aziende di beneficiare della tassazione agevolata sui redditi derivanti dai beni immateriali sui costi delle attività annuali per un periodo di cinque anni dall’attivazione, rinnovabile e irrevocabile.

Al contrario, il Credito d’Imposta R&S è fruibile annualmente in relazione alle spese sostenute nell’anno fiscale di riferimento e può essere utilizzato in compensazione con altre imposte.

Le similitudini tra Patent Box e Credito d’Imposta R&S

Infine andiamo a descrivere la compatibilità e cumulabilità tra le due agevolazioni. Il nuovo Patent box è cumulabile con il Credito d’imposta R&S infatti la Legge di Bilancio 2022 ha abrogato il divieto di fruire contemporaneamente delle due agevolazioni. Tuttavia, nel calcolo del credito d’imposta R&S, i costi ammissibili – se agevolati anche ai fini del nuovo Patent box – devono essere considerati al netto del risparmio fiscale (Ires/Irpef e Irap) risultante dall’applicazione della maggiorazione del 110%.

Essi rappresentano, quindi, due strumenti complementari che possono essere utilizzati in modo strategico dalle imprese italiane. La scelta tra i due, o il loro utilizzo combinato, dipende dalle specifiche esigenze e dalla strategia di crescita dell’azienda. L’esempio presentato dimostra come questi strumenti possano essere integrati efficacemente per supportare l’intero ciclo di vita dell’innovazione, dalla ricerca iniziale fino alla commercializzazione dei prodotti innovativi.

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Alessandro Cappotti

Innovation Consultant

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