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L’agricoltura sostenibile è un concetto particolarmente ampio che si è diffuso negli ultimi 20 anni nel panorama italiano. Il termine fa riferimento ad un’agricoltura rispettosa delle risorse naturali, che non utilizza sostanze inquinanti al fine di non alterare l’equilibrio ambientale, nel rispetto delle generazioni future come ribadito anche dal Rapporto Brundtland del 1987.
Il modello agricolo, da sempre, comporta un numero elevato di conseguenze che devono necessariamente essere tenute sotto controllo poiché è molto facile varcare il confine della sostenibilità, sfociando così in un modello di competitività ben poco sostenibile, caratterizzato da inquinamento, sfruttamento eccessivo delle risorse e altri fattori.
L’agricoltura ha un’enorme impronta ambientale e gioca un ruolo significativo in riferimento ai cambiamenti climatici, scarsità d’acqua, degrado del suolo, deforestazione e altri processi. Lo sviluppo dei sistemi alimentari sostenibili contribuisce alla sostenibilità della popolazione umana.
Secondo quanto riportato dal “Rapporto SDGS 2021. Informazioni statistiche per l’agenda 2030 in Italia”, dell’ISTAT, con l’obiettivo di favorire il dibattito sull’utilizzo degli indicatori di sostenibilità per il monitoraggio dei progressi del PNRR, è stata proposta una prima mappatura delle corrispondenze tra gli SDGs (Sustainable Development Goals) e le 6 missioni previste dal PNRR (e le relative componenti).
In particolare appunto, la missione 2, denominata “Rivoluzione verde e Transizione ecologica”, si propone di rispondere a diversi obbiettivi dell’Agenda 2030 tra cui ricordiamo a scopo esemplificativo la lotta contro il cambiamento climatico, il mantenimento di acqua pulita accessibile a tutti e vita sulla terra.
A seguito del Green Deal Europeo, l’Unione Europea si è posta l’obbiettivo vincolante di conseguire la neutralità climatica entro il 2050 e ciò comporterà, entro il 2030, l’incremento massiccio di investimenti a favore della transizione ambientale.
Nel panorama imprenditoriale italiano sono tantissime le aziende che hanno deciso di definire e costruire un nuovo modello di fare impresa, sostenibile e prosperoso per l’ambiente, le persone e la vita sulla Terra. Un chiaro esempio di questo cambiamento sono le Startup Innovative Italiane caratterizzate proprio da questo lato sostenibile e innovativo che permette di costruire prodotti longevi e a bassissimo impatto ambientale.
Tra i vari obbiettivi, il PNRR si sta mostrando particolarmente attivo sul fronte energetico, rispondendo così all’obiettivo di sviluppo sostenibile numero 7 dedicato all’accesso per tutti a sistemi di energia economici, affidabili, sostenibili e moderni, ed all’obbiettivo numero 12 riguardante modelli sostenibili e responsabili di produzione e di consumo.
Vi sono infatti 2 tipologie di investimenti, ad oggi attese con impazienza da aziende e investitori, poiché si riveleranno estremamente utili nel raggiungimento dei tanto agognati temi di sviluppo sostenibile utili nella lotta al cambiamento climatico, tema ormai fin troppo dibattuto e temuto nel panorama imprenditoriale italiano:
Nell’ambito dello Sviluppo agro-voltaico, sono previsti investimenti superiori ad 1,10 miliardi di euro che dovranno essere proposti entro il 2024 e predisposti entro il 2026. La misura intende diffondere gli impianti agro-voltaici (metà agricoltura e metà fotovoltaico) di medie e grandi dimensioni per avere una agricoltura sostenibile e una produzione energetica da fonti rinnovabili.
L’obiettivo è di ridurre i costi di approvvigionamento energetico del settore (oggi superano il 20 per cento dei costi aziendali) e migliorare le prestazioni climatiche e ambientali, con una diminuzione potenziale di 0,8 milioni di tonnellate di CO2.
Dal punto di vista, invece, del Parco agrisolare, il MIPAAF si è già mostrato molto proattivo: il 21 Luglio è stato pubblicato il Bando per accedere agli incentivi della misura PNRR “Parco Agrisolare”, con una dotazione di 1,5 miliardi di euro. Quest’ultima misura è inserita nella missione “Rivoluzione verde e transizione ecologica“, componente “Economia circolare e agricoltura sostenibile“, ed è finalizzata a sostenere gli investimenti nelle strutture produttive del settore agricolo, zootecnico e agroindustriale al fine di rimuovere e smaltire i tetti esistenti e costruire nuovi tetti isolati, creare sistemi automatizzati di ventilazione e/o di raffreddamento e installare pannelli solari e sistemi di gestione intelligente dei flussi e degli accumulatori.
Obiettivo finale della misura è quello di promuovere l’installazione di pannelli fotovoltaici con una nuova capacità di generazione di 375.000 Kw da energia solare.
I beneficiari della misura sono:
Restano comunque esclusi i soggetti esonerati dalla tenuta della contabilità IVA (cioè aventi un volume di affari annuo inferiore ad 7.000 €).
Gli interventi ammessi all’agevolazione, da realizzare sui tetti di fabbricati strumentali all’attività agricola, zootecnica e agroindustriale, accatastati nel catasto dei fabbricati, prevedono sia interventi principali e obbligatori (come l’acquisto e posa in opera di pannelli fotovoltaici) e alcuni interventi secondari o facoltativi di riqualificazione ai fini del miglioramento dell’efficienza energetica delle strutture.
La spesa massima ammissibile per singola proposta, ivi inclusi interventi complementari, non potrà essere superiore a 2.330.000€, tenendo presente, però, che ogni singolo Soggetto Beneficiario può richiedere l’accesso al contributo per più progetti, ma con una spesa massima ammissibile complessiva per Soggetto Beneficiario, comunque, non superiore a euro 2.330.000 così ripartiti:
Il contributo sarà, in ogni caso, erogato come incentivo in conto capitale.
La domanda potrà essere presentata a partire dalle ore 12:00 del 12 settembre 2023 e lo sportello, salvo chiusure anticipate, resterà aperto fino alle ore 12:00 del 12 ottobre 2023.
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