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Il termine marchio deriva da marculus e veniva originariamente utilizzato per indicare un’impronta o una cosa improntata.
Ora rappresenta in generale un segno atto a riconoscere o autenticare qualcosa ed è con tale accezione che viene utilizzato anche per rappresentare – attraverso un simbolo iconico, una sigla visiva o un segno grafico – un’azienda, un prodotto o un brand, evocandone i valori, i caratteri distintivi e l’identità visiva.
In molti mercati, la marca rappresenta il vero capitale su cui si basano le relazioni di fiducia con i consumatori e che consente all’impresa di mantenere la sua posizione di leadership. La costruzione di una marca forte e la sua valorizzazione rappresentano ad oggi un asset strategico per il successo non solo delle grandi, ma anche delle piccole e medie imprese che realizzano prodotti e/o servizi di qualità.
In particolare, nel nostro attuale ordinamento socio-economico, nonché nell’odierno sistema di scambio in cui i produttori sono diversi e i prodotti sono più o meno gli stessi, il marchio assume un’importanza decisiva: è la chiave di volta che aiuta a differenziarsi in mercati iper-competitivi ed iper-affollati di proposte, in cui il consumatore, a causa dell’amplissima gamma di prodotti offerti, in base alla qualità tecnica, al prezzo e all’aspetto esteriore del bene, si trova in uno stato di “smarrimento”.
Definito il marchio, è chiaro come sia fondamentale per un’impresa proteggere questo asset. Lo strumento principe a tutela di un Marchio è la registrazione.
A questo proposito il Ministero dello Sviluppo Economico – Direzione Generale per la Tutela della Proprietà Industriale – Ufficio Italiano Brevetti e Marchi, con il decreto direttoriale del 29 luglio 2020, ha rifinanziato il programma di agevolazioni alle imprese per favorire la registrazione di marchi dell’Unione Europea ed internazionali con il «Bando Marchi+3» , che prevede una dotazione finanziaria di 4 milioni di euro.
Il bando punta a sostenere la competitività delle PMI sui mercati esteri e prevede due linee di intervento:
Le spese ammissibili, al fine dell’ottenimento dell’agevolazione, si classificano in:
Ai fini dell’ammissibilità, tutte le spese (comprese le tasse sostenute presso UIBM o EUIPO e presso OMPI per la registrazione internazionale) devono essere state sostenute a decorrere dal 1° giugno 2016 e comunque in data antecedente la presentazione della domanda di agevolazione.
L’intensità e l’ammontare delle agevolazioni varia in base a diversi fattori, tuttavia è in una forchetta tra i 6 mila euro e gli 8 mila euro per ogni marchio. Un’ azienda è libera di registrare più marchi, con la possibilità di cumulare l’agevolazione fino ad un massimo di 20 mila euro.
Le risorse vengono assegnate con procedura valutativa a sportello, secondo l’ordine cronologico di presentazione delle domande e fino a esaurimento delle stesse.
Le nuove domande per poter accedere al bando possono essere presentate dalle ore 9:00 del 30 settembre 2020 fino ad esaurimento delle risorse disponibili.
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