Transizione 4.0: le indiscrezioni dal Documento Programmatico di Bilancio 2021

  • Di Guido Micci
    • 02 Nov 2020
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Quanto emerge dal Documento Programmatico di Bilancio (DPB) inviato alla Commissione Europea, che anticipa le misure della legge di Bilancio 2021, è che il Piano Transizione 4.0 verrà esteso al 2021 e rimodulato.

Di seguito si riportano le indicazioni che vengono date circa l’impianto dei principali incentivi per il prossimo anno.

CREDITO D’IMPOSTA RICERCA & SVILUPPO & INNOVAZIONE

Per le attività di ricerca e sviluppo, in base alla normativa in vigore fino al 31 dicembre 2020, il credito d’imposta è pari al 12% delle spese ammissibili, nel limite massimo di 3 milioni di euro.

Secondo le prime anticipazioni, nel 2021, la misura del beneficio dovrebbe aumentare al 20% e il limite massimo di spesa dovrebbe essere elevato a 5 milioni.

Per le attività di innovazione tecnologica, attualmente il bonus è pari al 6% delle spese (nel limite massimo di 1,5 milioni di euro), che sale al 10% (fermo restando il limite massimo annuale di spesa a 1,5 milioni di euro) per le attività di innovazione tecnologica destinate alla realizzazione di prodotti o processi di produzione nuovi o sostanzialmente migliorati per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica o di innovazione digitale 4.0.

Nel 2021, invece, si prospetta un incremento dell’aliquota, rispettivamente, al 10% e al 15% e l’aumento del limite massimo di spesa a 3 milioni di euro.

Non vi sono ancora notizie circa il futuro del credito d’imposta per le attività di design e ideazione estetica. Secondo la normativa vigente, il bonus è pari al 6% delle spese ammissibili, nel limite massimo di 1,5 milioni di euro.

CREDITO D’IMPOSTA BENI MATERIALI “SEMPLICI”

Le modifiche dovrebbero interessare in primis il credito d’imposta per investimenti in beni materiali strumentali semplici, ossia non Industria 4.0.

Dall’attale aliquota pari al 6% del costo, nel limite massimo di costi ammissibili pari a 2 milioni di euro, si dovrebbe passare nel 2021 al 10% per le imprese con ricavi fino a 5 milioni di euro e potrebbe essere esteso ai beni immateriali “generici” (ad oggi esclusi).

CREDITO D’IMPOSTA BENI MATERIALI 4.0

Secondo le anticipazioni, il disegno di legge di Bilancio 2021 dovrebbe prevedere il rafforzamento del credito d’imposta beni materiali 4.0.

Innanzitutto dovremmo assistere all’innalzamento dei massimali di spesa.

Rispetto alla normativa in vigore si raddoppierebbe la spesa massima ammissibile e dovrebbero essere introdotte tre aliquote corrispondenti a tre limiti di spesa:

  • investimenti fino a 4 milioni (rispetto agli attuali 2,5 milioni di euro): l’aliquota del credito d’imposta rimarrebbe al livello attuale del 40% del costo;
  • investimenti tra 4 e 10 milioni (rispetto allo scaglione attuale tra 2,5 e 10 milioni di euro): anche in questo caso, l’aliquota sarebbe confermata al 20% del costo;
  • investimenti tra 10 e 20 milioni (novità rispetto alla normativa in vigore): il credito di imposta dovrebbe essere pari al 10% del costo.

CREDITO D’IMPOSTA BENI IMMATERIALI 4.0

Anche il credito d’imposta beni immateriali 4.0 (ossia i beni ricompresi nell’Allegato B ex L. 232/2016 art. 1 commi 9-13) dovrebbe essere rivisitato.

Dall’attuale beneficio pari al 15% del costo, nel limite massimo di costi ammissibili pari a 700.000 euro, con la legge di Bilancio 2021 il beneficio dovrebbe aumentare al 20% e il tetto massimo di spesa dovrebbe essere elevato a 1 milione.

POSSIBILI NOVITÀ CIRCA LE MODALITÀ DI UTILIZZO

Secondo la normativa vigente, i crediti d’imposta sono utilizzabili esclusivamente in compensazione, in 5 quote annuali di pari importo per beni materiali 4.0 e “semplici”, che si riducono a 3 per gli investimenti immateriali 4.0.

In base alle prime ipotesi, nel 2021 potrebbe ridursi il periodo di compensazione e potrebbe essere introdotta l’opzione della cessione del credito.

CREDITO D’IMPOSTA FORMAZIONE 4.0

Secondo la normativa in vigore, ai fini del calcolo del beneficio rileva il costo aziendale del personale dipendente impegnato nelle attività di formazione 4.0 sia come “discente” che come “docente” o “tutor”, limitatamente alle ore o alle giornate di formazione. Per il personale dipendente “docente” o “tutor” è previsto un limite massimo di spesa ammissibile pari al 30% della retribuzione complessiva annua spettante al dipendente.

In base alle prime anticipazioni, nel 2021 verrebbe eliminato tale tetto massimo del 30%: ai fini del calcolo del beneficio sarebbe quindi considerato rilevante anche tutto il costo aziendale del personale dipendente “discente” o “tutor”.

Verrebbero ampliate anche le tipologie di spese ammissibili: potrebbero essere ammessi anche i costi di esercizio relativi al progetto (come spese di viaggio e gli ammortamenti degli strumenti utilizzati).

Ci teniamo a sottolineare che quanto esposto corrisponde a quanto emerge dal disegno di legge di Bilancio 2021, approvato dal Consiglio dei Ministri “salvo intese”.

Nelle prossime settimane assisteremo al dibattito circa possibili correttivi da apportare fino ad arrivare a un testo definitivo entro la fine di Dicembre.

Guido Micci
Centro Studi – Leyton Italia

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Guido Micci

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