Pulp&Paper: la risposta del settore alla digitalizzazione dei processi

  • Di Matteo Del Monte
    • 11 Nov 2020
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Il settore Pulp&Paper è caratterizzato da una filiera particolarmente estesa e ramificata che opera in un ambito che ha subìto, e che sta subendo tutt’ora, importanti cambiamenti. Noto per le sue caratteristiche intensive sia dal punto di vista energetico sia di risorse, a partire dagli anni 2000 ed in particolare dal 2015 in poi, ha dovuto fronteggiare il crescente fenomeno della digitalizzazione con una conseguente contrazione della domanda, in particolare per l’ambito della carta grafica. Tuttavia, nonostante la trasformazione, legata all’introduzione di nuove tecnologie in molti degli ambiti che da sempre si sono avvalsi dei prodotti legati alla polpa di cellulosa, l’industria della carta nel suo complesso ha mostrato, anche se ad un ritmo più lento rispetto agli anni passati, un trend di crescita positivo.

Un’attenta analisi ha evidenziato come tutti gli operatori del settore abbiano saputo trarre vantaggio dal, seppure obbligato, cambiamento, adattandosi alle nuove esigenze del mercato e focalizzandosi sullo sviluppo di prodotti innovativi e sostenibili come gli imballaggi per gli acquisti online e prodotti di tessuto. L’attenzione verso la sostenibilità ambientale è, infatti, un aspetto a cui i consumatori prestano sempre più attenzione durante i loro acquisti.

Questo cambio di abitudini ha ulteriormente stimolato il settore pulp&paper, costringendolo ad attuare misure correttive, studiare e sviluppare nuove soluzioni che gli consentissero di slegarsi da un’immagine troppo legata all’uso intensivo di energia e risorse. Il risultato? L’integrazione degli aspetti di sostenibilità nello sviluppo del prodotto considerando tutto il suo ciclo di vita dalla progettazione alla fase di smaltimento.

Questa necessità di innovare i propri prodotti ha portato un crescente interesse verso la sperimentazione di soluzioni eco-sostenibili come l’utilizzo di fibre biodegradabili in sostituzione degli imballaggi di plastica per il packaging o la riduzione dell’impiego di fibre sintetiche per il settore dell’abbigliamento.

Le opportunità per questo settore, che potrebbe sembrare in calo, sono invece molteplici: se da un lato ci si è focalizzati sull’identificazione di soluzioni ad impatto zero per l’ambiente e sulla riduzione degli sprechi di risorse preziose, dall’altro lo studio dei materiali e delle tecnologie, ha aperto nuovi orizzonti da esplorare come quello della sensoristica. Aspetto più che mai attuale in una società sempre più interconnessa come quella odierna, dove soluzioni IoT sono arrivate a impattare anche settori come quello del Packaging o del Tessile.

Sono infatti in fase di studio metodologie applicative per sensori in grado di fornire diverse tipologie di informazioni: dal tracking, a dimensioni e peso o semplicemente se il pacco ha subito urti. Nel mondo dell’abbigliamento, è ormai da alcuni anni che sono in fase di sperimentazione soluzioni capaci di integrare nei tessuti una serie di sensori che possono fornire indicazioni affidabili sui principali parametri vitali.

Le possibilità offerte dai nuovi settori sono potenzialmente inesauribili e in un contesto in continua evoluzione la necessità di ricerca, innovazione e investimenti è fondamentale, ma non può e non deve ricadere sulle sole aziende richiedendo, dunque, un maggiore e concreto coinvolgimento delle istituzioni.

È in questo frangente che misure come il credito d’imposta per la ricerca e sviluppo o per beni strumentali possono fare la vera differenza. Grazie amisure economiche a supporto delle aziende che investono nella ricerca di prodotti innovativi e competitivi, è infatti possibile favorire lo sviluppo di un’eccellenza innovativa in tutti i settori, anche quelli che potrebbero sembrare in calo come quello del Pulp&Paper.

Matteo Del Monte
Senior Innovation Consultant – Leyton Italia

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Matteo Del Monte

Senior Innovation Consultant

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