LCA – Life Cycle Assessment

  • Di Martina Gessi
    • 02 Set 2020
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La Commissione Mondiale delle Nazioni Unite per l’ambiente e lo sviluppo, nel 1987 ha dato per la prima volta, la definizione di sviluppo sostenibile: «… sviluppo che soddisfa i bisogni del presente, senza compromettere la capacità delle generazioni future di soddisfare i propri bisogni».
A tal proposito, in coerenza con un trend mondiale che mira ad utilizzare sempre più fonti derivanti da energie rinnovabili, alla riduzione delle emissioni inquinanti e all’inserimento in un contesto di economia circolare, il settore produttivo industriale è alla ricerca di modi per rendere Green i propri prodotti, processi e servizi.

Uno dei metodi che ha avuto più successo negli ultimi decenni è sicuramente l’analisi del ciclo di vita (LCALife Cycle Assessment) di un prodotto, processo o servizio: si tratta di un metodo nato per aiutare a quantificare, interpretare e valutare l’impatto ambientale e il carico energetico di uno specifico prodotto, processo o servizio, durante l’intero arco della propria  vita.

Partendo dall’estrazione e lavorazione delle materie prime, passando per la fabbricazione, la distribuzione e l’uso del prodotto, fino all’eventuale riciclaggio o, in ogni caso, allo smaltimento finale dei materiali che lo compongono. In gergo, “from cradle to grave”, ovvero dalla culla alla tomba.

Lo sviluppo del Life Cycle Assessment è partito dalla semplice analisi energetica, arrivando in un secondo momento ad un’analisi globale degli oneri ambientali. A seguito di questa evoluzione, e della condivisione a livello internazionale, negli ultimi anni sono stati introdotti anche nuovi modelli di valutazione, come ad esempio quello che monitora il costo del ciclo di vita (LCC)  .

Per effettuare uno studio LCA è necessario innanzitutto predisporre un inventario completo dei vettori energia e materia coinvolti nella catena del valore industriale del prodotto, processo o servizio, che serviranno per calcolare le corrispondenti emissioni nell’ambiente. 
L’ LCA valuta quindi i potenziali impatti ambientali cumulativi, con l’obiettivo di documentare e migliorare il profilo ambientale generale del prodotto.
Le procedure ampiamente riconosciute per la conduzione di uno studio LCA sono incluse nella serie 14000 di standard di gestione ambientale dell’organizzazione internazionale per la standardizzazione (ISO), in particolare si tratta delle ISO 14040ISO 14044.

Questo metodo rappresenta un supporto fondamentale allo sviluppo della strategia ambientale delle aziende, in quanto consente di affrontare numerose tematiche economiche, sociali e ambientali. 
Ad esempio, alcune delle destinazioni d’uso di uno studio LCA possono essere:

  • Misurazione della Carbon Footprint  di un prodotto o di un’organizzazione, ovvero la quantità di emissioni di gas effetto serra generate nell’arco del ciclo di vita di un prodotto, processo o servizio;
  • Come principale strumento atto ad ottenere una Dichiarazione Ambientale di Prodotto – DAP (etichetta ecologica di tipo III);
  • Attuazione di una Politica Pubblica;
  • Marketing Ambientale;
  • Sviluppo e miglioramento di prodotti, processi, servizi;
  • Pianificazione strategica;
  • Uso delle risorse più responsabile.

E’ interessante evidenziare come questo strumento si integri alla perfezione con il nuovo Credito d’Imposta per attività di innovazione finalizzate alla realizzazione di prodotti o processi nuovi o significativamente migliorati, per il raggiungimento di un obiettivo di transizione ecologica (con aliquota maggiorata dal 6% al 10%).

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Martina Gessi
Martina Gessi

Innovation Consultant

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