Cultura Crea 2.0: raddoppiano gli incentivi per l’industria culturale

  • Di Luigi Galluccio
    • 26 Apr 2021
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Cultura Crea 2.0

Secondo una ricerca della Confcommercio, in collaborazione con la Swg, nel 2020 i consumi culturali degli Italiani si sono dimezzati (– 47% rispetto al 2019). L’industria culturale è infatti uno dei settori che maggiormente sta soffrendo l’attuale crisi pandemica.

I ristori messi in campo dal Governo non sono ritenuti sufficienti dagli operatori del settore ma, dal 19 Aprile, il Ministero della Cultura, in collaborazione con Invitalia, ha rinnovato il bando Cultura Crea, istituendo uno sportello ad hoc per supportare le imprese del Mezzogiorno colpite dall’emergenza Covid-19. Si tratta dell’incentivo Cultura Crea Plus e consiste in un contributo a fondo perduto a copertura delle spese di capitale circolante nella misura massima di 25.000 euro. Le domande possono essere presentate da micro, piccole e medie imprese e dai soggetti del terzo settore che operano nell’ambito dell’industria culturale, creativa e turistica e che hanno la propria sede in Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia.

La valutazione avviene entro 60 giorni, secondo l’ordine cronologico di arrivo, quindi chi prima presenta la domanda avrà più possibilità di ottenere l’incentivo.

Dal 26 aprile è inoltre possibile presentare le domande anche per Cultura Crea 2.0, incentivo per la creazione e la crescita di nuove imprese e iniziative no profit per le regioni Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia. Da quest’anno possono partecipare non solo le Startup, le imprese consolidate e le imprese sociali ma anche le reti di impresa per progetti integrati.

In particolare, gli incentivi sono finalizzati a:

  • Creazione di nuove imprese nell’industria culturale, finanziando: team di persone fisiche che vogliono costituire un’impresa, purché la costituzione avvenga entro 30 giorni dalla comunicazione di ammissione alle agevolazioni; imprese costituite in forma societaria da non oltre 36 mesi, comprese le cooperative;
  • Sviluppo delle imprese dell’industria culturale, finanziando imprese costituite in forma societaria da non meno di 36 mesi, comprese le cooperative;
  • Sostegno ai soggetti del terzo settore dell’industria culturale, finanziando imprese e soggetti del terzo settore, in particolare, ONLUS e imprese sociali.

Ma cosa viene finanziato di preciso?

Startup (costituite negli ultimi 36 mesi). Per queste sono finanziabili programmi di investimento fino a 400.000 euro per progetti che introducano prodotti o servizi innovativi nell’ambito della conoscenza, sviluppino e applichino nuove tecnologie, promuovano la conservazione e i processi per le attività di recupero e manutenzione del patrimonio culturale e consentano la fruizione, produzione e gestione di beni e attività culturali.

Imprese stabili (costituite da non meno di 36 mesi). I costi finanziabili sono quelli relativi ai servizi turistici e culturali e per la promozione, valorizzazione e recupero delle risorse locali. L’importo massimo finanziabile è di 500.000 euro.

Terzo settore. Le spese ammesse sono quelle relative alla gestione e fruizione degli attrattori culturali del territorio o riconducibili all’animazione e partecipazione culturale. Saranno accettati piani di investimento fino a 400.000 euro e prevedono un contributo a fondo perduto fino all’80% della spesa ammessa, elevabile al 90% in caso di impresa femminile, o impresa giovanile o in possesso del rating di legalità.

Con queste premesse, Cultura Crea Plus e Cultura Crea 2.0 rappresenteranno un volano per la ripresa di questo settore e anche una nuova opportunità per valorizzare quell’immenso patrimonio culturale che il Sud del nostro Paese può vantare e che tutto il mondo invidia.

Luigi Galluccio
Business Developer – Leyton Italia

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Luigi Galluccio

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