Welfare aziendale: perché non funziona come dovrebbe?

  • Di Cristiano Rulli
    • 20 Jun 2024
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Welfare aziendale

È sempre più crescente il malcontento rispetto ad un piano di welfare che sembra non voler decollare. Le ragioni di un tale empasse sono ravvisabili in almeno due aspetti. Il primo è sicuramente di retaggio culturale.

Molto spesso questo strumento viene percepito dal lavoratore come una semplice elargizione in natura meramente aggiuntiva rispetto a quanto dovuto dal minimo salariale, quando in realtà dovrebbe rappresentare un vero e proprio toccasana per il lavoratore.

Dal punto di vista datoriale invece, se ci si attivasse attraverso un piano adeguato, si otterrebbe non soltanto un miglioramento di immagine ma si riuscirebbe ad innescare nei lavoratori motivazione e senso di appartenenza, finendo per assumere anche una vera e propria funzione sociale. Non sono infatti i beni strumentali o la mera gestione dei costi a decretare il successo di un’impresa ma le persone.

Come progettare un Piano di Welfare

Quali sono dunque i primi step da esaminare e valutare prima di progettare un Piano di Welfare all’interno di un’azienda?

Bisogna partire dai reali bisogni dei lavoratori, tramite indagini, survey,e non adottare un approccio paternalistico o di “erogazione dall’alto”.

Sicuramente sarebbe necessario considerare attentamente i punti di forza e le opportunità, cercare al tempo stesso di neutralizzare già in partenza quelli che potrebbero essere i rischi di un piano welfare valutato senza le competenze o le conoscenze adeguate.

La definizione degli obiettivi è sicuramente il primo punto cruciale che andrebbe preceduto dall’analisi della situazione esistente e dalla composizione della retribuzione complessiva delle risorse umane.

L’obiettivo da raggiungere è rappresentato proprio dalla perfetta unione tra autorealizzazione, stima, appartenenza, sicurezza e fisiologia del dipendente insieme con esigenze di produttività dell’azienda stessa.

Non avrebbe senso alcuno, ad esempio, fornire un servizio di rimborso asilo nido in un contesto aziendale privo di soggetti con figli e apparrebbe totalmente fuorviante proporre un piano di welfare aziendale che non sia “cucito su misura” rispetto a quelle che sono le reali esigenze di ciascun individuo in un contesto aziendale.

Il secondo aspetto è di tipo comunicativo. È fondamentale saper comunicare nella maniera corretta ai propri dipendenti e creare una reale valorizzazione da parte di questi ultimi in merito a quello che rappresenta una lodevole iniziativa da parte della propria azienda.

Monitorare il Piano di Welfare

Un piano di welfare correttamente pianificato a monte ha necessariamente bisogno di essere veicolato e monitorato costantemente.

È necessario che gli sforzi introdotti vengano valorizzati e ci sia un reale percezione del valore da parte di tutti i dipendenti.

In caso contrario, potrebbe esserci una vera e propria escalation di ’pretese di tipo pecuniario’ con il rischio di un vero e proprio cortocircuito sistemico. Dunque, è fondamentale che ci si apra verso il mondo del welfare aziendale nell’ottica giusta, anche per creare appeal sul mercato del lavoro.

Investire sul capitale umano

Non bisogna infatti limitarsi soltanto ai meri aspetti operativi messi in atto, ma è necessario creare consapevolezza di quelli che sono gli sforzi e la sensibilità per gli obiettivi non solo di contenimento del costo del lavoro ma anche di miglioramento del clima aziendale, aumento di produttività, aumento del talent acquisition, riduzione del turnover, miglioramento nella gestione vita-lavoro, aumento della soddisfazione dei lavoratori, aumento della fidelizzazione.

Quando parliamo di Welfare aziendale, non si fa riferimento soltanto al risparmio economico tout court ma ad un vero e proprio investimento sul capitale umano”. In un processo che, se innescato correttamente, va a creare un netto beneficio sia per l’azienda che per la collettività tutta.

Tratto da un proverbio cinese:

Se vuoi un anno di prosperità
Fai crescere il grano
Se vuoi dieci anni di prosperità
Fai crescere gli alberi
Se vuoi cento anni di prosperità
Fai crescere le persone

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Cristiano Rulli

Labour Consultant

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