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I 5 obiettivi di policy della nuova politica di coesione 2021 – 2027 insieme ai 17 obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 hanno fissato i temi guida dell’imminente futuro di sviluppo per l’UE, orientato verso un’Europa più intelligente, più green a low emission, più connessa, più sociale e più vicina ai cittadini.
Rispetto a tale scenario la Toscana mostra di essere una regione sviluppata che ha raggiunto un buon livello di benessere, seppur con alcune debolezze che si sono mostrate più evidenti nel corso della recente crisi economica: aumento della disoccupazione giovanile, aumento delle disuguaglianze sociali, accentuazione delle disparità territoriali, abbandono di alcune zone del territorio. Trattasi in ogni caso di fenomeni meno gravi rispetto a quanto accaduto nel resto del contesto italiano, che hanno fatto emergere la tenuta economica complessiva della regione, confermandola (insieme a Lombardia, Veneto e Emilia Romagna) parte dell’asse portante dello sviluppo economico del Paese.
Focalizzandosi sulla condizione del tessuto imprenditoriale toscano si possono identificare alcune ricadute negative della recente crisi: drastica riduzione della domanda interna di beni (con edilizia e manifattura tra i settori più duramente colpiti) e un più profondo impatto negativo percepito nelle aziende di piccole dimensioni e nel comparto artigiano.
Nonostante un contesto di fondo particolarmente problematico, la Toscana ha mostrato in molti ambiti una grande resilienza, dimostrandosi capace di raggiungere la maggior parte degli obiettivi di sviluppo che si era prefissata per il periodo 2014-2020. Questo trend positivo colloca la Toscana al primo posto tra le regioni del Centro Nord nell’impiego dei fondi FESR, che è stato raggiunto anche grazie ad uno snellimento dei procedimenti amministrativi e ad un più rapido processo di erogazione dei contributi ai beneficiari.
Restando invariato l’obiettivo di intensificare la crescita, si è scelto di andare ad agire, dal punto di vista del tessuto imprenditoriale, sull’esigenza di rilanciare la produttività, contrastando un cronico deficit di competitività. Tale basso livello competitivo investe, di nuovo, non tanto le imprese in grado di realizzare prodotti di elevata qualità e fortemente presenti sui mercati internazionali, quanto invece quelle scarsamente votate ad investire su personale altamente qualificato, in particolar modo nel settore dei servizi.
Se gli investimenti che si intende realizzare sono rivolti verso le nuove tecnologie o affrontano i grandi temi dello sviluppo, è necessario che i giovani siano adeguatamente formati. Per farlo, la Regione Toscana ha individuato nel coordinamento tra politiche del lavoro e politiche sugli investimenti la chiave di volta. Operare un foresight tecnologico è la strategia prioritaria che la regione si è data per individuare i settori e le tecnologie su cui puntare maggiormente per lo sviluppo futuro.
La nuova programmazione FESR 2021-2027 della Regione Toscana è strutturata proprio partendo dal concetto di foresight tecnologico sopracitato; il quadro di opportunità si rapporta alle sfide che la Toscana si ritrova a dover affrontare, tenendo conto di alcune dinamiche strutturali quali:
Altri elementi di attenzione del prossimo periodo di programmazione saranno inoltre il tema della sostenibilità ambientale e quello della mobilità sostenibile.
Il prossimo Programma Operativo Regionale prevede un impianto che si basa sulle seguenti direttrici strategiche:
Gli investimenti fatti fino ad oggi hanno mostrato una propositività d’eccellenza sul panorama nazionale che lasciano presagire nel prossimo periodo un’ulteriore impennata delle iniziative volte a supportare un delicato periodo di rilancio della importante economia toscana.
Umberto Roetto
Business Innovation Analyst – Leyton Italia
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