Il Sustainability Manager: tra Innovazione e Sostenibilità

  • Di Alessandro Santilli
    • 30 Apr, 2021
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Sostenibilità è la parola chiave del futuro, anche in azienda. I rapidi cambiamenti di contesto competitivo e sociale ai quali stiamo assistendo richiedono di ripensare radicalmente il processo di creazione di valore aziendale.

Sostenibilitàeconomia circolare e innovazione rappresentano elementi centrali per il business, nella manifattura come nei servizi, nelle grandi imprese come nelle startup.

Creare valore da una gestione puramente sostenibile non è però un processo semplice né tantomeno veloce. È perciò importante avere, all’interno del proprio team aziendale, professionisti in grado di sviluppare e mettere in pratica iniziative che siano sostenibili mentre portano al risultato desiderato.

Le logiche di management aziendale, infatti, stanno rapidamente cambiando: la sostenibilità diviene, di fatto, realmente e “obbligatoriamente” parte della strategia di impresa.

La figura che si occupa di guidare l’azienda verso tale cambiamento è il Sustainability Manager. Si tratta di una figura professionale poliedrica, trasversale e con molte competenze specifiche, chiamata a interagire con processi e relazioni complessi. Il Sustainability Manager deve essere in grado di conciliare la gestione aziendale ordinaria con le attività innovative che l’evoluzione del contesto richiede, accompagnando l’organizzazione verso il cambiamento.

Per questo motivo il “manager della sostenibilità”, a seconda delle dimensioni dell’organizzazione e della sua posizione, può essere responsabile di garantire la conformità alle normative ambientali, occuparsi di ricercare politiche e iniziative sostenibili, individuare e gestire incentivi a supporto di tali iniziative, stabilire obiettivi di performance di sostenibilità che siano al contempo strategici e ambiziosi, ideare programmi di sensibilizzazione alla sostenibilità, arrivando a creare, per le realtà più grandi, un team in grado di gestire e implementare le iniziative sostenibili, misurando e comunicandone l’efficacia sia all’interno dell’azienda che all’esterno.

Inoltre, a livello macro ed internazionale, il ruolo della sostenibilità all’interno dei piani di ricostruzione e ripresa, verrà analizzato secondo tre dimensioni, utili a garantire risultati efficaci e di valore. La prima dimensione è la sostenibilità sociale: è fondamentale impegnarsi per mitigare le diseguaglianze sociali, aggravate durante la pandemia, come evidenziato da tutti gli indicatori sociali in peggioramento (violenza domestica, povertà, discriminazioni razziali, etc.). A seguire è la sostenibilità ambientale: il comparto scientifico mondiale è unito nel ritenere che il Climate Change sia un gravissimo pericolo per il pianeta e che sia stato causato dall’uomo; è quindi necessario integrare i 17 obiettivi SDG (Sustainable Development Goals) dell’ONU all’interno dei piani di ricostruzione, così come già apparso in molti progetti presentati da vari Paesi del mondo. Infine l’ultima dimensione, quella della sostenibilità economica: la critica situazione economica attuale impone ai nuovi business di essere perfettamente sostenibili in quanto non vi è la possibilità di imporre nuove tasse con le quali sostenerli.

A tal proposito, in Europa, il piano Next Generation EU prevede lo stanziamento di quasi 800 miliardi di euro per sostenere l’economia post covid: il 35% di questi fondi è vincolato esclusivamente per progetti green; ma le attività sostenibili godranno anche di finanziamenti provenienti dai fondi della BEI e del bilancio ordinario dell’Unione Europea.

Per le aziende, ciò si traduce nella necessità  di identificare azioni virtuose da realizzare in termini disviluppo sostenibile, sia per la creazione di valore aziendale che per l’ottenimento di agevolazioni.

Nella convinzione che la normazione volontaria rappresenti «uno strumento chiave per la crescita economica, l’inclusione sociale e la tutela dell’ambiente» e riconoscendo l’importanza delle figure professionali che si occupano di sostenibilità, è stato avviato un progetto di UNI/PdR, frutto della collaborazione tra UNI, Confassociazioni, Intertek Italia e CSR Manager Network.

Il Tavolo di lavoro “CSR-Sustainability Manager”, al quale Leyton ha avuto il piacere di far parte, ha delineato le cinque figure professionali della sostenibilità e i relativi requisiti di conoscenza, abilità, responsabilità e autonomia. Il progetto ha appena concluso la fase di consultazione pubblica e aprirà la strada a future attività di normazione.

Sono stati definiti i seguenti profili professionali:

  • Sustainability ManagerSustainability Practitioner. Vengono definiti i requisiti relativi all’attività professionale del Sustainability Manager e Sustainability Practitioner ossia del professionista che svolge attività di gestione a livello manageriale della sostenibilità in azienda e della responsabilità sociale d’impresa e del professionista che sviluppa e gestisce a livello operativo la sostenibilità.
  • Sustainability & CSR Auditor, SDG Action Manager, SDG User. Vengono definiti i requisiti del professionista che svolge attività di audit nell’ambito della sostenibilità e della responsabilità sociale d’impresa, gestione degli obiettivi SDGs in strutture organizzative, aspetti di gestione e attività quotidiane dei cittadini correlate agli SDGs non correlate a specifiche attività professionali.

Le prassi di riferimento (PdR) sono documenti che introducono prescrizioni tecniche o modelli applicativi settoriali di norme tecniche, elaborati sulla base di un processo di condivisione ristretta ai soli autori. Esse costituiscono una tipologia di documento para-normativo nazionale che va nella direzione auspicata di trasferimento dell’innovazione e di preparazione dei contesti di sviluppo per le future attività di normazione, fornendo una risposta tempestiva ai mercati in cambiamento.

La transizione verso un modello di sviluppo responsabile e sostenibile sta impegnando piccoli e grandi business, che necessitano di professionisti competenti in materia e riteniamo pertanto che il Sustainability Manager diventerà sempre più una figura chiave nelle aziende.

Alessandro Santilli
Energy Innovation Consultant – Leyton Italia

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Energy Innovation Consultant

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