ZES UNICA: Comunicazione integrativa
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Per formazione finanziata si intende la formazione ottenuta attraverso l’impiego di risorse che l’impresa stessa versa ad un Fondo Interprofessionale.
Il tema della formazione in azienda è un tema che giorno dopo giorno sta diventando sempre più centrale all’interno del tessuto imprenditoriale italiano, una vera e propria leva che può sicuramente contribuire in modo positivo alla stabilità aziendale ed al successo di un business.
Soprattutto alla luce delle difficoltà causate dall’emergenza sanitaria in corso può diventare ancor più utile per favorire processi di digitalizzazione e non solo, un vero elemento chiave, una risorsa su cui puntare in questo particolare momento storico in cui le aziende sono chiamate a fare un rapido e mirato sforzo per adeguarsi al cambiamento.
Già da tempo gli imprenditori ed il management connesso alla gestione delle risorse umane hanno riconosciuto quanto la formazione nelle aziende sia fondamentale, quanto la singola risorsa umana valorizzata diventi elemento trainante in un percorso di crescita generale.
Si tratta quindi di compiere un investimento sul potenziale umano: offrire ai dipendenti, che compongono l’azienda in tutti i suoi livelli, la possibilità di sentirsi parte di un gruppo, di sviluppare e consolidare competenze tecniche e comportamentali (hard & soft skills).
È ormai consolidato – molti casi illustri lo testimoniano – che le aziende che effettuano investimenti in questa direzione riescono ad innescare un processo virtuoso che genera valore, si hanno infatti:
Alla luce di queste considerazioni, attesa l’importanza della formazione e riconosciuto il suo concreto ruolo per un percorso di crescita aziendale, la domanda sorge spontanea: quanto costa all’azienda investire in formazione?
Bisogna essere pragmatici, investire in formazione consente di avere importanti vantaggi ma è prima di tutto un costo. Molto spesso, ancor più in questo momento di difficoltà generale (dati Istat evidenziano che la produzione industriale è diminuita dell’11,4% nel 2020), la maggior parte delle PMI non ha disponibilità per fare investimenti, anzi in molti casi gli imprenditori sono impegnati nella ricerca di fondi e strumenti che consentano di coprire qualche spesa.
Questa considerazione non deve però scoraggiare né far pensare che la formazione è appannaggio delle sole imprese che hanno immediata disponibilità economica, infatti alla linea di finanziamento con mezzi propri si va ad affiancare un importante opportunità che consente alle imprese di poter comunque coltivare un progetto di crescita strettamente connesso alla formazione dei propri dipendenti: la formazione finanziata.
Si tratta di un ottimo alleato che permette all’azienda che si iscrive ad un Fondo Interprofessionale di ottenere disponibilità economica da utilizzare per programmare l’erogazione di un piano formativo. L’impresa può dunque riuscire, anche in questo particolare periodo storico a scommettere su una crescita che parta dal capitale umano.
I Fondi Interprofessionali sono stati disciplinati con la Legge 338/2000 e, da vent’anni a questa parte, consentono a tutte le imprese, di qualsiasi dimensione e settore, di accantonare risorse da destinare all’erogazione di attività formative. L’adesione a questi Fondi è libera e gratuita e non rappresenta un costo aggiuntivo per l’impresa, dal momento che ogni azienda può decidere che lo 0,30% del contributo obbligatorio per la disoccupazione involontaria possa essere destinato e accantonato in uno dei Fondi Interprofessionali attivi sul territorio nazionale.
L’importanza di fare impresa in modo sano e lungimirante, alla luce delle considerazioni fatte, accende quindi in modo concreto i riflettori sull’importanza della formazione aziendale come aiuto a tutte quelle imprese che vogliono essere competitive sul mercato e vogliono proiettarsi nel futuro. L’invito è quello di non scartare subito l’opzione formazione, non farsi condizionare dalla mancanza di immediata disponibilità economica né dal timore che questo tipo di attività tolga tempo alle giornate lavorative e impatti negativamente sulla produttività.
Rivolgersi dunque ai propri consulenti e fare un’accurata analisi dei fabbisogni formativi aziendali diventa il primo passo da compiere per avviare e consolidare un percorso di crescita aziendale che diventi dinamico, concreto e soprattutto duraturo.
Luisa Pecora
Business Innovation Analyst – Leyton Italia
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