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Con Diagnosi Energetica si intende una procedura che mira a raggiungere una conoscenza approfondita del profilo del consumo energetico e a individuare e quantificare le opportunità di risparmio energetico sotto il profilo costi-benefici che si applica nei settori pubblico, privato e delle imprese.
L’obiettivo principale è quello di valutare i consumi effettivi, individuare gli interventi di riqualificazione energetica e analizzare ed ottimizzare le spese.
La Diagnosi Energetica è diventata negli ultimi anni uno strumento fondamentale anche per accedere ai bandi del PNRR. Per molti di questi, è anzi un requisito imprescindibile.
La risposta è semplice. Uno degli obiettivi principali del PNRR è quello di promuovere la transizione ecologica e l’efficienza energetica dell’economia italiana.
In altre parole, il governo ha stanziato fondi per finanziare progetti di ristrutturazione e riqualificazione energetica degli edifici, con l’obiettivo di ridurre il consumo di energia e le emissioni di CO2 ed incentivare la produzione dell’economia italiana.
L’art. 8 del D.Lgs. 102/2014 definisce le imprese italiane che sono i soggetti obbligati alle diagnosi energetiche:
Sono escluse tutte le Amministrazioni pubbliche riportate negli elenchi ISTAT. A partire dalla scadenza 2020 sono esentate anche imprese con consumi inferiori ai 50TEP (D.lgs. 73/2020).
Dal 19 luglio 2016, le diagnosi redatte ai fini dell’art. 8 del D. Lgs. 102/2014 devono essere eseguite da soggetti certificati da organismi accreditati:
In Conclusione, una Diagnosi Energetica e l’implementazione della relativa strategia di intervento possono portare a un’importante riduzione delle emissioni di CO2, alla riduzione dell’uso di combustibili fossili, all’elettrificazione dei processi industriali, all’adozione delle energie rinnovabili e al miglioramento complessivo dell’efficienza energetica aziendale, oltre a svolgere un ruolo essenziale nell’ottenimento degli obiettivi previsti dal PNRR.
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