Sustainability Manager: tra Innovazione e Sostenibilità
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Nelle ultime settimane i rapporti tra i paesi dell’UE e la Russia non sono migliorati, anzi, con la chiusura del gasdotto Nord Stream 2, e la continua sottoposizione della Russia a sanzioni, i rapporto si sono inclinati maggiormente causando notevoli problematiche per quanto riguarda il rifornimento di gas. Essendo alle porte dell’inverno, i vari governi hanno cercato vie alternative per fronteggiare tale criticità. I paesi europei che ne soffriranno maggiormente sono, indubbiamente, la Germania e l’Italia.
La crisi, ormai quasi inarrestabile, sembra non avere fine. Il Governo Italiano, su proposta del Presidente del Consiglio Mario Draghi, sta vagliando modi alternativi per poter sopperire, almeno in parte, alla fornitura di gas che non arriverà dalla Russia. Una prima soluzione è data dall’accordo di fornitura sottoscritto con l’Algeria che, in un primo momento, vista la difficoltà nel reperire i volumi aggiuntivi di gas naturale promessi all’Italia, potrebbe non rispettare quanto accordato nei termini prefissati.
A riguardo, però, è intervenuta la società italiana Eni assicurando il rispetto dell’accordo dalla parte algerina: attraverso il Transmed (gasdotto che collega l’Algeria all’Italia) sono arrivati in Italia mediamente 70 milioni di metri cubi al giorno ed il flusso si dovrebbe mantenere costante nel tempo (non è esclusa una possibile intensificazione della fornitura).
In uno scenario pieno di incertezze in cui il costo delle materie prime è in constante aumento, giorno dopo giorno, il Governo Italiano si è impegnato a mettere in atto una strategia di misure volte a mantenere gli impegni pregressi assunto con il PNRR e, allo stesso tempo, fornire supporto agli italiani e alle imprese italiane per affrontare l’attuale crisi energetica.
Non sono mancate nel corso dei mesi, infatti, l’emanazione di appositi decreti volti a contrastare con fermezza e determinazione il progredire della crisi. Alla data del 16 settembre 2022 il Consiglio dei Ministri ha approvato un nuovo Decreto Legge, “Decreto Aiuti Ter”, che amplia ed intensifica le misure strategiche adottate con i precedenti decreti (“Decreto Aiuti” e “Decreto Aiuti bis”).
Se, in una prima fase, le misure erano prevalentemente rivolte a garantire sostegno economico alle imprese, il nuovo decreto interviene in maniera più incisiva nel settore energetico.
Di seguito i principali ambiti e misure di interesse:
Le principali novità previste nel nuovo Decreto al fine di sostenere le imprese nell’acquisto di energia elettrica e gas naturale, sono le seguenti:
Per entrambe le misure rimane invariato il criterio di adottato per calcolare la variazione dei costi: le imprese, nel terzo trimestre 2022, devono aver subito un incremento del costo della materia prima (energia elettrica e/o gas naturale) pari al 30% relativo al medesimo periodo dell’anno 2019.
Preso atto che la logica del legislatore è la medesima, quali sono le novità introdotte dal nuovo Decreto Aiuti Ter?
Accanto a questi due crediti d’imposta, la platea dei soggetti beneficiari è stata ampliata prevedendo ulteriori due contributi:
In questi ultimi due casi è importante precisare che, ove l’impresa destinataria del contributo si rifornisca nel terzo trimestre dell’anno 2022 e nei mesi di ottobre e novembre 2022, di energia elettrica o di gas naturale dallo stesso venditore da cui si riforniva nel terzo trimestre dell’anno 2019, il venditore, entro sessanta giorni dalla scadenza del periodo per il quale spetta il credito d’imposta, invia al proprio cliente, su sua richiesta, una comunicazione nella quale è riportato il calcolo dell’incremento di costo della componente energetica e l’ammontare del credito d’imposta spettante per i mesi di ottobre e novembre 2022.
Accanto alle misure energetiche il Decreto prende in esame una tematica che, negli ultimi mesi, ha destato molte perplessità nell’ambito del credito d’imposta per attività di R&S&I. Ci si riferisce, nello specifico, alla procedura di riversamento del credito d’imposta in ricerca e sviluppo indebitamento percepito in riferimenti agli anni 2015-2019. A tal proposito, la scadenza prevista in data 30 settembre 2022 è stata prorogata fino al 31 ottobre 2022. Restano, tuttavia, invariate le scadenze per pagare le somme dovute: la prima scadenza resta quindi fissata in data 16 dicembre 2022.
Quanto indicato nella bozza del Decreto Aiuti Ter può essere soggetto ad ulteriori modificazioni sia in fase di pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge sia in una fase di successiva conversione in legge del medesimo. Non essendo, ad oggi, ancora intervenuta la pubblicazione, quanto sopracitato è da intendersi a titolo informativo ed in attesa di validazione.
Soltanto con la pubblicazione in G.U. il contenuto troverà applicazione nel nostro ordinamento e potrà produrre effetti.
Leggi anche: Decreto Aiuti Quater, cosa aspettarsi?
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