Covid -19 e il ruolo della diagnostica per immagini

  • Di Carolina Canevari
    • 23 Ott 2020
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Il 2020 sarà un anno difficile da dimenticare. Da molto tempo lottiamo contro una pandemia globale che non ha solamente cambiato radicalmente gli stili di vita delle persone e il modo di lavorare, ma ha, soprattutto, cambiato il sistema sanitario evidenziando quanto sia importante l’utilizzo della tecnologia, tramite macchinari di diagnostica per immagini, per diagnosticare e monitorare la malattia.

Una delle principali complicanze del Covid-19 è proprio lo sviluppo di una grave sindrome respiratoria.

L’uso dell’imaging, in particolare della Tomografia Computerizzata (TC), comunemente chiamata TAC, nella diagnosi ed evoluzione del Covid-19 si è posto, fin dall’inizio della pandemia, come uno strumento complementare, a volte superiore alla tecnica più comune del tampone nasofaringeo, a causa dell’elevato numero di falsi negativi prodotti da quest’ultima. L’uso della TC, infatti, ha diversi vantaggi poiché permette di valutare sia l’estensione della malattia che la necessità di ventilazione o di ossigeno supplementare nei pazienti e, inoltre, permette l’individuazione di eventuali altre patologie. Tuttavia al fine di poter distinguere l’infezione da Covid-19 è necessario possedere tutte le informazioni cliniche disponibili; si è rilevato, infatti, come ci sia un’elevata sensibilità nella rilevazione delle alterazioni che si possono riferire alla polmonite interstiziale ma, allo stesso tempo, una inadeguata specificità nel dare una diagnosi certa. Pertanto, l’uso della TC, assume un ruolo fondamentale per individuare le lesioni polmonari associabili alla malattia ma non può e non deve essere considerato il solo metodo per identificarla.

L’importanza dell’utilizzo della diagnostica per immagini a supporto della diagnosi del Covid-19 è evidenziato dal significativo aumento di pubblicazioni scientifiche illustranti l’importanza dell’approccio radiologico per l’ indivuduazione della pandemia; la maggior parte di queste pubblicazioni sono state redatte da autori cinesi. Ne sono una prova i 751 lavori, relativi all’utilizzo di TC in questo ambito, che possono essere reperiti sulla piattaforma Pubmed con parola chiave “COVID19”. (Pubmed, al 31 maggio 2020).

Le principali società e associazioni scientifiche nazionali e internazionali, appartenenti all’area radiologica, hanno pubblicato linee guida, documenti, e indicazioni per un utilizzo ottimale, in ambito COVID-19, di tecniche diagnostiche cha fanno uso di radiazioni. In particolare la Società Italiana Radiologia Medica e Interventistica (SIRM), oltre ad aver pubblicato le raccomandazioni per l’utilizzo della diagnostica per immagini, ha raccomandato, anche l’utilizzo dell’intelligenza artificiale (IA) proprio come sistema di supporto alla radiodiagnostica.

L’emergenza pandemica ha spronato l’utilizzo di nuove tecnologie e tra queste c’è proprio l’intelligenza artificiale che, da qualche anno, risulta essere la tecnologia maggiormente in espansione. Le tecnologie IA migliorano il supporto delle TC alla diagnosi, poiché: riducono il carico di lavoro del radiologo, evidenziano sulle immagini potenziali caratteristiche e/o estraggono informazioni quantitative delle stesse.

Inoltre, l’analisi robotizzata delle immagini seriali con tali tecnologie può mostrare cambiamenti di difficile individuazione. Anche in questo caso, come sottolineato dalla SIRM, l’uso di TC con supporto di intelligenza artificiale non può essere utilizzato come test per diagnosticare il virus Covid-19.

Oltre alla TC e alla IA, ci sono altri strumenti diagnostici che possono essere utilizzati a supporto della rilevazione del Covid-19 come, ad esempio, l’ecografia polmonare e l’ecografia del torace, molto utili per monitorare lo stato polmonare nelle varie fasi della malattia.

Tutta la tecnologia che abbiamo fino ad ora trattato, è considerata innovativa ed è inserita nella categoria “Sanità 4.0” , permettendo a tutte le realtà private che hanno investito in tali tecnologie per far fronte all’emergenza sanitaria, di poter usufruire di diverse agevolazioni fiscali a seconda della Regione in cui hanno sede legale.

In conclusione, l’intera branchia della diagnostica per immagini, a seconda della fase di malattia in cui si trova il paziente, gioca un ruolo importante per l’identificazione e nel monitoraggio del virus ma non deve essere considerata come uno strumento sostitutivo al principale metodo di rilevazione dell’infezione, il tampone nasofaringeo.

Carolina Canevari
Healthcare Business Developer – Leyton Italia

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Carolina Canevari

Healthcare Business Developer

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