Sustainability Manager: tra Innovazione e Sostenibilità
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Al tramonto della programmazione 2014 – 2020, la regione Emilia Romagna ne esce con una brillante performance, sia a livello di velocità che di avanzamento nella realizzazione di progetti finanziati tramite i fondi stanziati dall’Unione Europea, guadagnandosi il primo posto nella graduatoria nazionale.
Come evidenziato nell’ultimo Bilancio, l’Unione Europea mette a disposizione circa 80 miliardi per l’Italia, aprendo così nuovi scenari e opportunità per tutte le regioni che la compongono.
Anche per il settennio 2021 – 2027 sono previsti finanziamenti dedicati alla Regione Emilia Romagna.
Il documento che specifica e programma gli obiettivi che la Regione deve raggiungere – attraverso le risorse europee – è il “Documento Strategico Regionale per la Programmazione Unitaria delle Politiche Europee di Sviluppo 2021 – 2027” (DSR), redatto dalla Giunta Regionale e approvato dall’Assemblea legislativa con delibera n. 44 del 30 giugno 2021.
Il DSR prevede il raggiungimento di significativi obiettivi, come: sviluppo sostenibile, rafforzamento delle reti sociali, diminuzione delle distanze territoriali, rafforzamento della competitività economico-produttiva, incentivazione dell’attrattività regionale.
Lo strumento ha lo scopo di indirizzare la programmazione dei fondi affidati all’Emilia Romagna e mira a sviluppare strategie territoriali con enti locali, così da raggiungere gli obiettivi comuni e combattere la forbice sociale tra i territori. Inoltre, ha il compito di indirizzare la capacità del sistema regionale nell’attrarre ulteriori risorse economiche rispetto a quelle già previste.
Di fondamentale importanza è anche il Patto per il Lavoro e per il Clima che insieme al DSR mira a portare l’Emilia Romagna tra le prime regioni ad essere in grado di generare lavoro di qualità tramite la transizione ecologica e quella digitale.
Per fare in modo che si ottengano ottimi risultati, si è studiato un vero e proprio “Metodo DSR” per far sì che ogni attività sia programmata al meglio nel settennio 2021 – 2027. Esso prevede il rafforzamento della competitività e attrattività del sistema economico produttivo regionale facendo in modo che l’esigenza di rilancio di breve periodo si coniughi con le trasformazioni strutturali di lungo termine.
Inoltre, si vuole orientare la programmazione dei fondi europei considerando le tipologie di ogni singolo fondo affinchè ci sia un più facile accesso ai finanziamenti da parte delle micro e piccole imprese. Si punta alla cooperazione massiccia con i territori, così da rafforzare la coesione economica, sociale e territoriale, andando ad abbattere sempre più gli squilibri esistenti (es. l’Asse dell’Appennino o il Sistema della costa).
Per quanto concerne il fattore umano, questo vuole essere messo al centro della programmazione, attraverso un sempre maggiore coinvolgimento delle donne (Women new deal) e dei giovani (next generation).
Le risorse destinate alla Regione sono suddivise in base alla loro programmazione che potrà essere:
Per fare in modo che i finanziamenti sopra citati possano essere sfruttati nel migliore dei modi entra in gioco la cosiddetta S3 (Strategia Regionale di Specializzazione Intelligente) approvata dall’Assemblea legislativa con delibera n.45 del 30 giugno 2021.
Essa definisce il quadro strategico per lo sviluppo innovativo regionale, rivolgendosi principalmente alle imprese, in particolare a quelle di piccola dimensione, alle startup e agli incubatori.
I principali temi oggetto di finanziamento sono i seguenti: trasformazione ecologica, manifattura innovativa, big data, intelligenza artificiale, space economy, automotive, salute, agroalimentare, cultura, turismo, edilizia.
La S3, inoltre, mira ad incentivare fortemente le collaborazioni tra imprese, laboratori e tecnopoli, al fine di sviluppare e accrescere il capitale umano attraverso nuove conoscenze e competenze, anche tramite l’incentivo alla formazione continua e al coinvolgimento dei ricercatori in progetti di ricerca e innovazione tecnologica.
La Strategia Regionale di Specializzazione Intelligente è dunque uno strumento fondamentale a supporto del comparto imprenditoriale, poiché tramite lo sviluppo della Ricerca e dell’Innovazione, ricopre un ruolo essenziale per la programmazione e il conseguente utilizzo dei fondi europei.
Per far sì che la Regione Emilia Romagna possa promuovere il sistema di ricerca, sviluppo e innovazione entra in gioco il POR FESR (Fondo europeo di sviluppo regionale). Tale programma deve essere in linea con la sopra citata S3, puntando ad una crescita regionale intelligente, sostenibile nonché inclusiva.
Lo strumento si rivolge alle PMI e agli enti pubblici favorendo, anche, l’efficienza energetica regionale e la competitività delle imprese.
Sono tre le priorità previste dal POR FESR: promozione della competitività delle imprese, miglioramento energetico delle imprese tramite la diminuzione di emissioni di carbonio e potenziamento di ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica.
In conclusione, tali strumenti programmatici mirano a sviluppare ed incrementare il numero di imprese che svolgono attività di Ricerca e Sviluppo (obiettivo +5%), a raggiungere il traguardo della diminuzione dei consumi energetici (obiettivo -20/25%) e a contribuire alla nascita di nuove imprese sempre più evolute dal punto di vista tecnologico.
Se l’Emilia Romagna saprà confermarsi come regione lungimirante nella programmazione e attenta nell’utilizzo delle risorse europee, saprà uscire rafforzata dalla difficile situazione di crisi economica e sociale in atto.
Alberto Baroni
Business Innovation Analyst – Leyton Italia
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