La Nuova Direttiva UE 2023/1791 sull’Efficienza Energetica

  • Di Roberto Fabbi
    • 14 Mar 2024
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Direttiva UE 2023/1791

Nel panorama in continua evoluzione dei consumi energetici globali, l’Europa ha compiuto un passo fondamentale verso un futuro più sostenibile con l’introduzione della Direttiva UE 2023/1791 sull’efficienza energetica.

Questa Direttiva, adottata dall’Unione Europea, segna una tappa significativa nell’impegno della regione a ridurre i consumi energetici, minimizzare le emissioni di gas serra e promuovere un’economia più green. In questo articolo approfondiamo le principali disposizioni e implicazioni di questo aggiornamento legislativo.

Cosa prevede la Direttiva UE 2023/1791 sull’efficienza energetica

La Direttiva europea sull’efficienza energetica 2023/1791 fissa obiettivi ambiziosi e stabilisce misure complete per migliorare l’efficienza energetica in vari settori. Alcune delle disposizioni chiave includono:

  • Obiettivi vincolanti di efficienza energetica: la direttiva impone agli Stati membri di raggiungere un obiettivo complessivo di efficienza energetica del 40% entro il 2030. Questo obiettivo comprende il miglioramento dell’efficienza energetica in settori come l’edilizia, i trasporti, l’industria e l’agricoltura.
  • IniziativaOnda di Rinnovamento” per il settore dell’edilizia: riconoscendo il significativo potenziale di risparmio energetico degli edifici, la direttiva promuove l’iniziativa Renovation Wave. Questa iniziativa mira ad accelerare la ristrutturazione del patrimonio edilizio esistente secondo standard di rendimento energetico più elevati, riducendo così il consumo energetico e le emissioni di carbonio.
  • Standard di rendimento energetico: la direttiva introduce rigorosi standard di rendimento energetico per gli elettrodomestici, i processi industriali e gli edifici. Promuovendo l’uso di tecnologie e pratiche efficienti dal punto di vista energetico, questi standard mirano a ridurre il consumo di energia e a promuovere l’adozione di fonti di energia rinnovabili.
  • Promozione delle fonti energetiche rinnovabili: in linea con i più ampi obiettivi climatici dell’UE, la direttiva pone l’accento sulla promozione delle fonti energetiche rinnovabili. Incoraggiando gli investimenti nelle fonti rinnovabili e integrandole nei sistemi energetici, la direttiva mira a diversificare le fonti energetiche e a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili.
  • Audit e sistemi di gestione dell’energia: per promuovere una cultura dell’efficienza energetica tra le imprese e le organizzazioni, la direttiva richiede alle grandi imprese di sottoporsi a regolari audit energetici e di implementare sistemi di gestione dell’energia. Queste misure aiutano a identificare le opportunità di risparmio energetico, a ottimizzare l’uso dell’energia e a ridurre i costi operativi.

In merito ai sistemi di gestione energetica e alle valutazioni energetiche, gli Stati membri sono tenuti ad assicurare che:

  • Le aziende con un consumo annuo medio di energia superiore a 85 TJ nei tre anni precedenti, considerando tutti i vettori energetici, implementino un sistema di gestione energetica (conformemente alla norma EN ISO 50001) entro quattro anni dalla data di entrata in vigore della direttiva.
  • Le aziende con un consumo annuo medio di energia superiore a 10 TJ nei tre anni precedenti, considerando tutti i vettori energetici, che non adottano un sistema di gestione energetica, siano soggette a un audit energetico (secondo le norme EN 16247). Tali aziende devono elaborare un piano d’azione concreto e praticabile basato sulle raccomandazioni derivanti dall’audit energetico, identificando misure per attuare ciascuna raccomandazione realizzabile dal punto di vista tecnico ed economico. Questo piano deve essere sviluppato entro tre anni dall’entrata in vigore della direttiva, e gli audit energetici successivi devono essere condotti almeno ogni quattro anni.
  • Sviluppino programmi per promuovere e sostenere, a livello tecnico, le PMI con un consumo annuo medio di energia inferiore o uguale a 10 TJ nei tre anni precedenti. Questi programmi dovrebbero incoraggiare le PMI a sottoporsi a audit energetici e a implementare le raccomandazioni risultanti da tali audit.
  • Sviluppino programmi per incoraggiare le aziende non classificate come PMI con un consumo annuo medio di energia inferiore o uguale a 10 TJ nei tre anni precedenti a sottoporsi a audit energetici e a implementare le raccomandazioni risultanti da tali audit.
  • Le aziende con un consumo annuo medio di energia superiore a 10 TJ nei tre anni precedenti che hanno stipulato contratti di rendimento energetico sono esentate dagli obblighi stabiliti nei primi due punti, a condizione che tali contratti comprendano gli elementi necessari del sistema di gestione energetica e rispettino i requisiti fissati dalla direttiva (una sintesi di tali requisiti è allegata).
  • Le aziende che implementano un sistema di gestione ambientale (in conformità con la norma EN ISO 14000) sono esentate dai requisiti stabiliti nei primi due punti, a patto che il sistema di gestione ambientale includa un audit energetico basato sui criteri minimi indicati dalla direttiva (una sintesi di tali criteri è allegata).

Implicazioni e benefici della Direttiva UE sull’efficienza energetica 2023/1791

La Direttiva ha implicazioni significative per diversi soggetti interessati e offre numerosi vantaggi:

  • Impatto ambientale: promuovendo l’efficienza energetica e le fonti di energia rinnovabili, la direttiva contribuisce a mitigare i cambiamenti climatici e a ridurre le emissioni di carbonio. Ciò è in linea con l’impegno dell’UE nei confronti dell’Accordo di Parigi e contribuisce a migliorare la sostenibilità ambientale dell’area UE.
  • Opportunità economiche: la transizione verso un’economia più efficiente dal punto di vista energetico crea nuove opportunità economiche, stimola l’innovazione e favorisce la creazione di posti di lavoro in settori quali le energie rinnovabili, l’edilizia e i servizi di gestione dell’energia. Inoltre, il risparmio energetico si traduce in una riduzione dei costi per le imprese e le famiglie, migliorando la competitività economica e l’accessibilità economica.
  • Salute e benessere: Il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici si traduce in una migliore qualità dell’aria interna, nel comfort termico e nel benessere generale degli occupanti. Inoltre, una minore dipendenza dai combustibili fossili riduce l’inquinamento atmosferico, con conseguenti benefici per la salute pubblica e minori costi sanitari.
  • Sicurezza energetica: Riducendo la domanda di energia e diversificando le fonti energetiche, la direttiva aumenta la sicurezza energetica e la resilienza contro le interruzioni dell’approvvigionamento. Ciò riduce la dipendenza dell’UE dalle importazioni di combustibili fossili e ne rafforza l’indipendenza energetica.

Un quadro di riferimento verso un futuro più sostenibile

In conclusione la Direttiva europea sull’efficienza energetica 2023/1791 rappresenta un impegno coraggioso verso un futuro più sostenibile e resiliente. Fissando obiettivi ambiziosi e attuando misure complete, la direttiva mira a promuovere miglioramenti dell’efficienza energetica in tutti i settori, a mitigare i cambiamenti climatici e a sbloccare opportunità economiche.

Mentre l’Europa continua la sua transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio, la direttiva funge da quadro di riferimento per raggiungere la sostenibilità energetica e la gestione dell’impatto ambientale.

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Roberto Fabbi

CTO Energy & Sustainability

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