La rigenerazione urbana e gli incentivi statali

  • Di Irma Giulia Iurlaro
    • 17 Dic 2021
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rigenerazione urbana

L’idea di “rigenerazione urbana”, intesa come riqualificazione energetica, statica ed antisismica in campo edile, nasce dal bisogno di migliorare e valorizzare le nostre città.

La previsione di numerosi incentivi e detrazioni fiscali sottolinea la volontà dello Stato di rendere la trasformazione del tessuto urbano una priorità al fine di assicurare uno sviluppo sostenibile delle città italiane in linea con gli obiettivi che l’Unione Europea si è prefissata. 

Complice anche il recente lockdown che ha contribuito a sensibilizzare la popolazione globale su un altro tema di fondamentale importanza: l’inquinamento.

In tale contesto, si inseriscono, quindi, le numerose le detrazioni fiscali messe a disposizione dei contribuenti.

Lo Stato, infatti, nell’ottica di un recupero del patrimonio edilizio, ha previsto una serie di agevolazioni volte a invogliare i privati a realizzare opere di riqualificazione energetica, statica ed antisismica delle proprie abitazioni.

Per quanto riguarda le imprese, invece, sono state previste delle misure alternative alla detrazione che consentono a quest’ultime di concedere uno sconto in fattura e / o di cedere il beneficio agli istituti di credito.

In particolare, sono state previste classi di interventi che danno la possibilità ai cittadini / contribuenti di effettuare i lavori di ristrutturazione della propria abitazione, comprendendo nei progetti la realizzazione di dispositivi tecnologici in grado di sfruttare l‘energia solare per la produzione di elettricità o per il riscaldamento dell’acqua sanitaria e / o la realizzazione di opere che hanno lo scopo di potenziare l’efficienza energetica e la sicurezza statica e antisismica delle abitazioni.

Il beneficio consiste non solo nell’abbattimento della totalità dei costi, ma anche nella successiva ricezione di una certa percentuale degli importi ammessi in detrazione.

Nell’ottica quindi di migliorare e valorizzare gli edifici e, in senso più ampio, le città che non rispettano i livelli di standard energetici, di salubrità e di sicurezza attuali, sono state emanati numerosi provvedimenti, soprattutto a livello regionale con hanno l’obiettivo di regolamentare tutti gli interventi finalizzati alla rigenerazione urbana e territoriale, riguardanti ambiti, aree o singoli edifici.

Sono state implementate tutte quelle che misure che hanno l’obiettivo di ridurre il consumo del suolo, migliorare la qualità funzionale, ambientale e paesaggistica dei territori e degli insediamenti, nonché le condizioni socio-economiche della popolazione, anche mediante lo sviluppo di una filiera industriale integrata, dalla fase di progettazione a quella di realizzazione e gestione dell’intervento, promuovendone la conoscenza attraverso l’uso di strumenti informatici condivisi tra il sistema della pubblica amministrazione, degli operatori economici, delle professioni e dei cittadini.

Anche dal punto di vista digitale, ci sono stati numerosi progressi, grazie all’aiuto di strumenti come  il Building Information Modeling (BIM) che consiste in un metodo per l’ottimizzazione della pianificazione, realizzazione e gestione di costruzioni tramite l’aiuto di un software.

Al fine, quindi, di consentire l’accesso alle agevolazioni in parola, l’Amministrazione finanziaria si serve di alcuni enti di diritto pubblico, quali ad esempio l’ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) finalizzati alla ricerca, all’innovazione tecnologica e alla prestazione di servizi avanzati alle imprese, alla Pubblica amministrazione e ai cittadini nei settori dell’energia, dell’ambiente e dello sviluppo economico sostenibile.

Più in generale, tali enti sostengono il sistema produttivo e le autorità pubbliche, quali il Ministero dell’ambiente ed il Ministero dello sviluppo economico, nella transizione verso l’economia circolare e l’efficienza delle risorse.

Anche per quanto concerne le Pubbliche amministrazioni interessate a presentare progetti di riqualificazione energetica, enti come L’ENEA, hanno predisposto linee guida che individuano i criteri generali e le indicazioni utili per la realizzazione di tali interventi.

In particolare, le proposte progettuali dovranno avere ad oggetto gli edifici della Pubblica Amministrazione Centrale le cui criticità riguardano la bassa efficienza energetica dei sistemi impiantistici (termici ed elettrici) e gli alti livelli di dispersione termica dell’involucro edilizio.

Solo sulla base di tali presupposti questi edifici potranno rientrare nei piani di riqualificazione energetica e rigenerazione urbana delle città.

E’ evidente come in un simile contesto, il rapporto tra la rigenerazione urbana e il fenomeno dell’innovazione consenta di facilitare la realizzazione di tecnologie, quali ad esempio l’installazione di colonnine di ricarica per veicoli elettrici o l’installazione di impianti solari fotovoltaici connessi alla rete elettrica.

Pertanto, investire nell’installazione delle colonnine elettriche oggi rappresenta un modo intelligente e redditizio per contribuire ad una significativa rivoluzione energetica dove una maggiore consapevolezza dei consumi ed un impegno comune contro il cambiamento climatico renderanno possibile il sempre maggiore ricorso alle fonti rinnovabili.

Dal punto di vista degli incentivi fiscali, lo Stato ha deciso di stanziare nuove risorse non solo per l’acquisto di auto elettriche o ibride, ma anche per quelle ad alimentazione tradizionale e di estendere l’incentivo alle auto usate sul presupposto della preventiva rottamazione.

I vantaggi riguardano la salvaguardia dell’ambiente in quanto viene disincentivato l’acquisto di vetture inquinanti e la ripresa del mercato dell’auto incoraggiandone l’acquisto da parte dei privati.

Anche la realizzazione di impianti fotovoltaici domestici può avere molteplici aspetti positivi che si riflettono sulla collettività sia dal punto di vista economico che in relazione alla diminuzione dell’inquinamento attraverso lo sfruttamento delle energie rinnovabili.

Tali aspetti sono connessi alla possibilità di rendere un edificio indipendente dal punto di vista energetico grazie ai sistemi di accumulo, alla possibilità di risparmiare sulle bollette nonché alla possibilità di ottenere piccoli guadagni qualora la produzione in eccesso venga ceduta al GSE Spa attraverso il servizio di scambio sul posto (SSP) e beneficiando delle specifiche detrazioni previste per tali classi di intervento.

Da ultimo, è opportuno sottolineare che grazie agli ultimi emendamenti si potranno installare i pannelli solari anche nei centri storici.

Nello specifico i pannelli potranno essere disposti nelle Zone A che i Comuni hanno individuato successivamente al 1968, purché si tratti di pannelli integrati e non riflettenti, che non snaturino il paesaggio.

In conclusione, l’importanza di riqualificare a livello energetico, statico e anti-sismico gli edifici delle nostre città mediante il ricorso a incentivi e detrazioni fiscali che interessino lavori edilizi volti a mettere in scurezza le persone, risparmiare energia e ridurre l’inquinamento è tale per cui gli incentivi devono essere rapportati al risultato ed alle priorità di interesse pubblico.

L’idea dello Stato è quella di avere nel nostro sistema normativo delle norme che favoriscano questo processo di rigenerazione e generino un impatto complessivo neutro per le casse dello Stato attraverso il lavoro e le tasse che lo stesso produce massimizzando i vantaggi diretti ed indiretti per i contribuenti, con lo scopo di dare stabilità al sistema degli incentivi su un orizzonte di quattro / cinque anni in modo da orientare gli investimenti verso la riqualificazione del patrimonio edilizio

Irma Giulia Iurlaro
Business Innovation Analyst – Leyton Italia

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Irma Giulia Iurlaro

Business Innovation Analyst

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