Il Trattato del Quirinale: “il riflesso Italo-Francese”

  • Di Sandra Valente
    • 16 Dic 2021
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L’ottima intesa tra il Presidente francese e il Presidente del Consiglio italiano ha permesso di “curare” le tensioni diplomatiche degli ultimi anni e riunire tutte le condizioni per  firmare un accordo che permetterà di affrontare il rilancio economico attraverso strategie bilaterali.

Mario Draghi ha salutato “un momento storico nelle relazioni tra i nostri due Paesi”, durante una conferenza stampa congiunta con Emmanuel Macron dopo la cerimonia della firma. “Le istituzioni che abbiamo l’onore di rappresentare si fondano sugli stessi valori repubblicani, sul rispetto dei diritti umani e civili, sull’europeismo“, ha aggiunto l’ex presidente della Banca Centrale Europea. L’asse Roma-Parigi non si sostituirà quindi alla coppia franco-tedesca ma sarà messo al servizio di un rafforzamento della costruzione europea.

Ci sono già tante realtà franco-italiane, dalla cultura alla presenza di grandi gruppi italiani in Francia e viceversa.

Anche prima della firma del Trattato infatti, Francia e Italia hanno mostrato profili economici simili, avendo già stabilito cooperazioni industriali (tra Airbus e Finmeccanica, Thales e Leonardo, Essilor e Luxottica, SGS e Thomson STMicroelectronics, Stellantis PSA e FCA, ecc.) e effettuato molteplici investimenti incrociati. La Francia è così nel 2021 il primo investitore e il primo datore di lavoro straniero in Italia.

L’Italia è il terzo partner commerciale della Francia

La Francia è il primo investitore e il primo datore di lavoro straniero in Italia. È particolarmente presente nel settore bancario (BNP Paribas, Crédit Agricole), energetico (Edison acquistato da EDF), dei beni di lusso (Gucci acquistato da Kering o Bulgari da LVMH), di distribuzione (Auchan, Carrefour) e industria alimentare ( Parmalat acquisita da Lactalis) .

Gli investimenti diretti dell’Italia in Francia sono meno visibili, ma i grandi gruppi italiani sono ancora presenti in Francia nelle assicurazioni (Generali) e nel tessile (Benetton). Le acquisizioni di aziende francesi da parte di quelle italiane tra il 2007 e il 2020 ammontano a 47 miliardi di euro, più delle acquisizioni di aziende italiane da parte di francesi (38 miliardi di euro nello stesso periodo).

La Francia è il secondo partner commerciale dell’Italia, mentre l’Italia è il terzo partner commerciale della Francia. Il commercio tra i due Paesi ha raggiunto i 94 miliardi di euro nel 2020, con un saldo favorevole per l’Italia di 13,5 miliardi.

La Francia è anche il maggior fornitore italiano di elettricità ed esporta anche automobili e prodotti farmaceutici in Italia. Importa invece dal nostro Paese: macchinari, tessuti e prodotti alimentari.

Cosa cambierà con il Trattato

Organizzazione e struttura nel dialogo e nella cooperazione politica

Il Trattato, composto da un preambolo e dodici articoli, fissa un’agenda per la promozione di obiettivi comuni in materia europea e per la cooperazione bilaterale in vari campi: affari esteri, sicurezza e difesa, affari europei, cooperazione economica, industriale e digitale, sviluppo sostenibile e inclusivo, spazio, istruzione, ricerca e innovazione, cultura giovanile e società civile e cooperazione transfrontaliera.

Per ciascuno di questi ambiti, fissa impegni per la promozione di obiettivi comuni, ad esempio in termini di sviluppo sostenibile, di iniziative congiunte nel campo dell’istruzione o della gioventù, di formalizzazione di processi di consultazione (es. in cooperazione frontaliera) al fine di forgiare un “riflesso franco-italiano” nella maggior parte dei settori della cooperazione.

Parallelamente è stata predisposta una roadmap che delinea, in ciascuna di queste aree, le azioni da svolgere in modo più preciso, operativo e adattabile nel tempo. Si tratta di creare un programma di lavoro comune per i prossimi anni.

Parigi e Roma si consulteranno di più, anche a livello parlamentare: “Stabiliamo un meccanismo per cui, almeno una volta ogni trimestre, un ministro italiano parteciperà a un Consiglio dei ministri del governo francese, e viceversa”.

Obiettivi del Trattato

  • Lavorare insieme a livello europeo per un’Europa sempre più unita, democratica e sovrana, ponendo la cooperazione in questa prospettiva;
  • Favorire l’avvicinamento e l’integrazione delle nostre società civili, in particolare favorendo la mobilità dei giovani;
  • Strutturare il rapporto bilaterale dandogli orientamenti strategici e formalizzando un certo numero di quadri di consultazione.

Leyton Italia, la bilateralità nel DNA

Nella filiale italiana di un gruppo di origine francese come Leyton non possiamo che rallegrarci di questo nuovo passo. Il trattato infatti darà vita ad iniziative concrete in ambito energetico e tecnologico, nella ricerca e nell’innovazione, insomma, tutte tematiche ampiamente affrontate e sviluppate da Leyton Italia.

Questa congiuntura politica rappresenta per Leyton Italia un ulteriore passo in avanti. Ogni giorno infatti ci occupiamo di portare avanti accordi con istituzioni, realtà francesi e aziende presenti sul territorio. Queste interazioni con i colleghi d’Oltralpe, come con tutti quelli sparsi per il mondo, assume per noi un enorme valore aggiunto nella gestione quotidiana delle richieste da parte della comunità business francese in Italia.

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Sandra Valente
Sandra Valente

Indirect Sales, Partnership Manager

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