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L’evoluzione normativa impressa dalla ultima legge di bilancio, L.160/2019 del 27 dicembre 2019, ha visto la istituzione di nuove misure, quali i crediti di imposta, per rendere maggiormente facilitata la fruizione del beneficio alle imprese meritevoli. Questo trend, in un tempo di pandemia è stato confermato dal Decreto Rilancio (DM del 19 maggio 2020) che ha innalzato le aliquote per diverse regioni.
Alla base di simili misure si riscopre la volontà di allargare la platea dei beneficiari, in virtù della introduzione di misure che sebbene con aliquote differenziate, si ritiene possano essere destinate a tutte le diverse tipologie di interventi che in un azienda si avviano per garantirne la crescita.
La scelta di uno strumento come un credito da compensare in F24, una volta verificata la coerenza dei titoli di spesa, si ritiene indirizzata a favorire nel minor tempo possibile le aziende anche in virtù di una sua rateizzazione nei diversi esercizi, al fine di consentire una fruizione graduale.
Ad oggi, tuttavia, uno degli aspetti che maggiormente era stato messo in evidenza dalla Legge 160/2020 non trova ancora chiarezza: la notifica al Ministero dello Sviluppo Economico che, in teoria dovrebbe essere obbligatoria, ma di cui non si trova traccia né nel decreto attuativo né nel decreto Rilancio succitato.
E’ altresì vero che già nei passati esercizi, tra gli adempimenti di comunicazione in UNICO, per le aziende era necessario esplicitare diverse informazioni evidenziando la composizione delle voci dei costi di RS che lo componevano.
Quest’anno oltre al credito di imposta maturabile in virtù dell’attuazione di programmi di R&S, ovvero attività rispondenti ai criteri fissati dal Manuale di Frascati, si sono affiancate due misure strutturalmente simili ma indirizzate a programmi di sviluppo rispettivamente più indirizzati alla crescita tecnologica delle aziende, nei suoi processi e nei suoi prodotti, ed a quelli indirizzati nella ricerca del design il proprio obiettivo, tanto caro al Made in Italy.
In generale si riscontra la volontà di incoraggiare investimenti che possano rispondere alle sempre più urgenze in materia ambientale spingendo le aziende ad optare per soluzioni ottenute da analisi che annoverino sempre più l’impatto ambientale come indicatore di scelta.
In un momento dove la ripresa delle aziende stenta a prendere quota e con un futuro incerto sotto diversi piani si esalta l’importanza della conoscenza di questi nuovi strumenti che possono essere un solido supporto alla crescita delle imprese italiane.
Nonostante il periodo presenti le note incertezze occorre dire che la finanza agevolata non è mai stata così ricca di opportunità da cogliere.
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