Zone Economiche Speciali: nuove agevolazioni in arrivo

  • Di Micol Sinagra
    • 08 Feb 2021
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zone economiche speciali

“Saper cogliere le opportunità dalle situazioni scomode”: una frase che abbiamo sempre sentito dire e ancora di più negli ultimi mesi, da quando la pandemia ha deciso di cambiare la vita di tutti noi. Ormai è un vero e proprio slogan. Un mantra. Ma non è solo questo, è anche la chiave interpretativa che ci permette di individuare a valutare tutte le possibilità che riconducono a benefici. Servono sicuramente doti soggettive per poter fare adeguate analisi, ma talvolta la componente esterna può essere di grande supporto.

E’ il caso, ad esempio, delle agevolazioni fiscali per le nuove attività nelle ZES, vale a dire le zone economiche speciali. Le novità introdotte dalla nuova Legge di Bilancio 2021, infatti, esplicitano che le imprese potranno fruire di uno sconto sulla tassazione del reddito pari al 50% dal periodo d’imposta nel corso del quale è intrapresa l’attività e per i sei periodi successivi.

Ma facciamo un po’ di chiarezza!

Innanzi tutto, cosa sono le ZES?
Per ZES si intende una zona geograficamente perimetrata e chiaramente identificata, costituita anche da aree non territorialmente adiacenti, purché presentino un nesso economico-funzionale. La ZES per essere tale deve comprendere almeno un’area portuale con le caratteristiche stabilite dal Regolamento (UE) n. 1315 dell’11 dicembre 2013 sugli orientamenti dell’Unione per lo sviluppo della rete trans europea dei trasporti (TEN–T).

Le ZES sono state istituite con l’articolo 4 D.L. 91/2017 (recante “Disposizioni urgenti per la crescita economica nel Mezzogiorno”, e convertito, con modificazioni, dalla L. 123/2017) con l’obiettivo di favorire la creazione di condizioni favorevoli in termini economici, finanziari e amministrativi, che consentano lo sviluppo, in alcune aree del Paese, delle imprese già operanti, nonché l’insediamento di nuove imprese.

Attualmente in Italia, risultano istituite 4 ZES: ZES Calabria; ZES Campania; ZES Ionica interregionale Puglia e Basilicata; ZES Adriatica interregionale Puglia-Molise.

Quali sono i benefici?
Le imprese che avviano un programma di attività economiche imprenditoriali o effettuano investimenti incrementali all’interno delle ZES possono usufruire di due tipologie di agevolazioni:

  • procedure semplificate, individuate anche a mezzo di protocolli e convenzioni tra le amministrazioni locali e statali interessate, e regimi procedimentali speciali, recanti accelerazione dei termini e adempimenti semplificati rispetto alle procedure e ai regimi previsti dalla normativa regolamentare ordinariamente applicabile;
  • credito d’imposta per investimenti in beni strumentali in relazione agli investimenti effettuati nelle ZES.

Tutti gli interventi sono ammissibili?
Si, l’importante che abbiano come focus lo sviluppo dell’economia. Infatti sono ammesse tutte quelle iniziative poste in essere da imprese, di qualunque dimensione ed in qualsiasi modo costituite, con sede legale o unità operativa in una delle ZES del territorio nazionale, e che hanno ad oggetto la creazione di una nuova attività economica all’interno della ZES.

Questa misure agevolativa, quindi, ha immesso una serie di misure finalizzate a ridurre il carico fiscale e incentivare la ripresa delle attività economiche in quelle aree definite dal Decreto meno sviluppate, ovvero quelle regioni con PIL procapite inferiore al 75% della media europea (Sicilia, Calabria, Basilicata, Puglia, Campania), o in transizione, quindi con un PIL procapite tra il 75% e il 90% della media europea (Sardegna, Abruzzo e Molise).

In conclusione, a vincere saranno sempre quelle realtà in grado di comprendere che le variabili della competizione cambiano e vanno affrontate con l’innovazione e noi possiamo assisterti e accompagnarti per massimizzare tutti i tuoi investimenti in tema di innovazione, attraverso un servizio riconosce e sa cogliere le opportunità offerte dalla crisi.

Micol Sinagra
Business Developer – Leyton Italia

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