Startup Innovative e DL Rilancio: quali opportunità?

  • Di Marco Pozzi
    • 29 Lug 2020
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Con la pubblicazione in Gazzetta del Decreto Rilancio, il Governo ha varato un pacchetto di misure studiate appositamente per il rafforzamento delle startup: già per loro natura fragili, le neo-imprese sono più che mai indebolite dal contesto d’emergenza di questi mesi e il rischio è che le 11mila startup italiane vengano spazzate via dalla crisi che ha colpito duramente le economie di tutto il mondo.

Si sa, le startup hanno un’esigenza di liquidità prioritaria rispetto a quelle di altre PMI, secondo il detto “cash is king”, e necessitano continuamente di fondi per potersi consolidare e “scalare”. Al fine di agevolare la liquidità di queste imprese, nel Decreto Rilancio è stata riservata una quota pari a 200 milioni di euro (a valere sulle risorse già assegnate al Fondo di Garanzia) per startup innovative e PMI innovative, con le stesse modalità previste dal DL Liquidità.

Tutti sono d’accordo nel dire che sarebbero più utili misure con contributi a fondo perduto, ma vista l’impossibilità legata anche al rispetto dei vincoli di finanza pubblica, la soluzione prospettata dal Governo ha visto un mix di soluzioni per l’evoluzione di diversi strumenti agevolativi; così è stato dato il via al rafforzamento, grazie a un contributo di 100 milioni di Euro, del sostegno pubblico alla nascita e allo sviluppo delle startup innovative, attraverso il rifinanziamento della misura “Smart&Start” di Invitalia, il principale strumento agevolativo nazionale per queste imprese. Lo strumento sarà anche supportato da 10 milioni di Euro da utilizzare per accedere a servizi di incubatori, acceleratori e innovation hub.

Ma se da una parte l’obiettivo di rafforzamento del sistema startup è perseguito con l’incremento della dotazione finanziaria pubblica di Smart & Start, dall’altra parte si è puntato ad agevolare la raccolta dei capitali e il consolidamento del capitale di investitori istituzionali e privati. Questo grazie al potenziamento del “Fondo di sostegno al venture capital” con 200 milioni di Euro, un fondo indirizzato al sostegno degli investimenti da parte di aziende pubbliche ma anche per stimolare gli interventi privati. La manovra assegna infatti risorse finalizzate a sostenere investimenti nel capitale, anche tramite strumenti finanziari partecipativi, nonché mediante la sottoscrizione di obbligazioni convertibili o altri strumenti finanziari di debito per consentire la conversione del debito in uno strumento partecipativo e favorire così l’ingresso nel capitale sociale di un investitore e/o favorire l’aumento di capitale, la cui restituzione potrà essere legata al rendimento aziendale. Questa operazione consentirà il sostenimento della patrimonializzazione delle startup e la liquidità necessaria per lo sviluppo del business.

Per chi investe in startup e PMI innovative oppure in fondi di Venture Capital, che fanno scouting sempre tra PMI Innovative e Startup Innovative, è stata potenziata la misura che prevede una detrazioni a favore delle persone fisiche. La detrazione sale così dal 30 al 50% per investimenti da mantenere per almeno tre anni per un massimo di 100 mila Euro – nel caso di startup innovative – o di 300 mila Euro – nel caso di PMI Innovative.

Nella direzione del supporto al capitale di privati, c’è anche il dimezzamento delle soglie minime di investimento per il Programma Investor Visa for Italy, in modo da attrarre ulteriori investitori dall’estero.

Il DL Rilancio è stato l’occasione per il lancio del “First Playable Fund” un fondo gestito dal MISE per sostenere le startup nella fase di concezione e pre-produzione di videogiochi, necessarie alla realizzazione dei prototipi, attraverso l’erogazione di contributi a fondo perduto, per il 50% delle spese ammissibili, e per un importo compreso tra 10.000 Euro e 200.000 Euro, per singolo prototipo. Altri paesi europei sono già intervenuti in questo senso, così questa misura potrebbe rivelarsi un buon supporto per poter competere su mercato internazionale, che non conosce barriere geografiche grazie alla distribuzione digitale (ed un potenziale effetto benefico diretto sulla bilancia commerciale del nostro Paese).

Per alleggerire il contesto di emergenza e viste le difficoltà che le Startup Innovative vivranno fin da subito, il DL prevede la proroga del termine di permanenza nella sezione speciale del Registro Imprese, non più limitata a 5 anni dalla loro data di costituzione, ma estesa di ulteriori 12 mesi.

Per le Startup Innovative è previsto un incentivo alle attività di Ricerca e Sviluppo, che vengono parificate a università e centri di ricerca, e l’estensione delle agevolazioni per il cratere sismico aquilano anche ai comuni colpiti dagli eventi sismici del 2016 e 2017.

In generale si può notare come dal DL prevalga il desiderio di incentivare il trasferimento dell’innovazione e crescita delle startup, anche grazie all’istituzione Fondo per il Trasferimento Tecnologico affidato a ENEA, con una dotazione di 500milioni di Euro, per promuovere la collaborazione tra imprese private e soggetti pubblici.

Si evidenzia infine che il DL Rilancio punta ad incentivare diffusamente la capitalizzazione e la patrimonializzazione delle imprese: i diversi enti locali dalle Regioni alle Camere di Commercio, possono ulteriormente far leva su misure di aiuto dirette, sotto forma di sovvenzioni dirette, agevolazioni fiscali e di pagamento, oppure ancora anticipi rimborsabili, garanzie, prestiti o partecipazioni, in modo da supportare gli investimenti delle imprese.

Le misure adottate dal DL Rilancio possono essere un buon punto di partenza per supportare un settore, quello dell’innovazione, fragile ma dal grande potenziale di crescita: bisognerà però attendere i decreti attuativi, attesi entro 60 giorni, che rischiano di subire ritardi come quelli già sperimentati durante il concepimento del DL Rilancio, col rischio di affossare ulteriormente numerose imprese già in grande difficoltà.

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Marco Pozzi

Innovation Consultant

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