SIMEST: tre nuove linee di finanziamento

  • Di Matteo Rebbia
    • 07 Ott 2021
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SIMEST

Il 30 settembre il Comitato Agevolazioni di Simest si è riunito e ha deliberato la riapertura del nuovo Fondo 394: lo strumento pubblico a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese italiane, finanziato grazie ai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con l’obiettivo di favorire la transizione digitale ed ecologica delle PMI italiane a vocazione internazionale.

Prima di analizzare le novità statuite dal Comitato Agevolazioni, è opportuno ricostruire gli avvenimenti che, dalla chiusura dello sportello, il 4 giugno alle ore 16:00, si sono susseguiti fino alla decisione di riaprirlo alle ore 9:30 del 28 ottobre.

Dopo la chiusura del 4 giugno, il primo indizio circa la possibile riapertura dello sportello lo si ha quando l’amministratore delegato di Simest, Mauro Alfonso, ha annunciato che il miliardo e duecento milioni di euro che il PNRR prevede per il Fondo 394 del MAECI gestiti da Simest permetteranno di riaprire le domande “da metà ottobre” con l’ambizione “di accogliere le istanze e deliberare entro il 31 dicembre”.

Ma, la prova circa la riapertura dello sportello la si ha il 7 agosto, data in cui viene pubblicata in Gazzetta Ufficiale la delibera del Comitato agevolazioni del 27 luglio, che determina “la riapertura, a decorrere dalle ore 9:30 del 28 ottobre, delle attività di ricezione da parte di Simest S.p.a di nuove domande”.

La delibera aggiunge poi, dettaglio che si rivelerà in seguito determinante, che l’operatività fosse subordinata all’adozione, non solo di provvedimenti nazionali di rifinanziamento ma anche, delle conseguenti deliberazioni del Comitato Agevolazioni, che avrebbero dovuto specificare termini, modalità e condizioni degli strumenti del Fondo 394.

A questo punto tutto sembra apparecchiato, un nuovo sportello il 28 ottobre che avrebbe seguito le regole introdotte dal Decreto Sostegni bis, nel frattempo convertito in legge.

A sparigliare le carte ci ha pensato, in primis, il c.d. DL Infrastrutture, pubblicato il 10 settembre, che all’art. 11 ha previsto il “Rifinanziamento della componente prestiti e contributi del Fondo 394/81”.

La disposizione prevede l’attuazione della linea progettuale del PNRR “Rifinanziamento e Ridefinizione del fondo 394/81 gestito da Simest” M1C2, mediante l’istituzione, nell’ambito del Fondo rotativo 394/81, delle seguenti sezioni:

  • Sezione prestiti à per la concessione di finanziamenti agevolati, con dotazione finanziaria pari a 800 milioni di euro per l’anno 2021;
  • Sezione contributi à con dotazione finanziaria pari a 400 milioni di euro per l’anno 2021, da utilizzare per cofinanziamenti a fondo perduto fino al 50% dei finanziamenti  a  tasso  agevolato  concessi.

Questa disposizione, del tutto inaspettata, ha aperto complessi problemi di coordinamento con la disciplina prevista dall’art. 11 del Decreto Sostegni Bis che, come è noto, prevede una disciplina che si proietta anche al di là dell’anno in corso.

Continuando a seguire la linea cronologica degli eventi, assume particolare rilievo, nel tentativo di riordinare il tessuto normativo, l’intervento del funzionario Simest Carlo De Simone al webinar, del 15 settembre 2021, “Il sistema Italia a supporto delle PMI” organizzato da Unioncamere Lombardia.

In questa occasione De Simone ha annunciato che “la riapertura del 28 ottobre del portale dei finanziamenti vedrà l’implementazione di misure ad hoc (che potrebbero essere diverse dalle 7 linee classiche di finanziamento per l’internazionalizzazione), vi saranno modalità e termini completamente distinti e separati dalla normale operatività della finanza agevolata di Simest” e aggiunge, su specifica domanda relativa alla previsione di una componente a fondo perduto per la finestra del 28 ottobre “dobbiamo attendere quelle che saranno le modalità e i termini che verranno fissati all’interno del prossimo Comitato Agevolazioni”.

Sotto questo aspetto ad oggi non abbiamo nessun tipo di anticipazione da poter fornire, in quanto tutte le caratteristiche legate alla riapertura del 28 ottobre saranno oggetto di delibera nel prossimo Comitato.”

L’unica anticipazione che il funzionario Simest concede è legata alle finalità specifiche dello sportello “il discorso della digitalizzazione sarà un elemento importante e portante per la riapertura del 28 ottobre, per il semplice motivo che tutte le misure del PNRR messe a disposizione nell’ambito delle varie amministrazioni e quindi anche nell’ambito della gestione del Fondo 394 dovranno avere un contenuto di innovazione e digitalizzazione nell’ambito dei progetti che dovranno essere valutati”.

Arriviamo così al 30 settembre, giorno in cui, come anticipato, il Comitato Agevolazioni di Simest ha deliberato la riapertura del Fondo 394.

Si ha, innanzitutto, la conferma della dotazione finanziaria di 1,2 miliardi di euro, di cui 400 milioni relativi alla quota di cofinanziamento a fondo perduto, numerose sono le novità rispetto alla precedente finestra.

È poi prevista, oltre all’apertura del 28 ottobre alle ore 9:30, momento in cui si aprirà il portale per la ricezione delle domande di finanziamento, una pre-apertura il 21 ottobre, quando sarà possibile pre-caricare il modulo di domande firmato digitalmente.

Novità è che le risorse del Fondo sono destinate esclusivamente alle PMI, inoltre, per assicurare la massima diffusione degli interventi agevolativi e consentire l’accesso a un più ampio numero di imprese, ogni azienda potrà presentare una sola domanda di finanziamento.

Viene confermata, oltre al finanziamento a tasso agevolato, la possibilità per l’impresa di richiedere una quota di cofinanziamento a fondo perduto fino al 25%.

SIMEST: PMI del Mezzogiorno

Alle PMI del mezzogiorno (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) è riservato il 40% della dotazione complessiva e il tetto del cofinanziamento a fondo perduto sale fino al 40%.

Le tre linee di finanziamento SIMEST

La novità più rilevante è, però, la previsione di tre nuove linee di finanziamento, caratterizzate da un costante focus sul tema della transizione digitale ed ecologica:

  • transizione digitale ed ecologica delle PMI con vocazione internazionale,
  • Partecipazione delle PMI a fiere e mostre internazionali, anche in Italia, e missioni di sistema,
  • Sviluppo del commercio elettronico delle PMI in Paesi esteri (E-commerce).

Andiamo ora, brevemente, ad individuare le caratteristiche dei tre, nuovi, strumenti agevolativi (rese note il 1° ottobre, con la pubblicazione delle circolari operative).

Transizione Digitale ed Ecologica delle PMI con vocazione internazionale

Ha l’obiettivo di sostenere gli investimenti volti a favorire la Transizione Digitale (almeno il 50% del totale del finanziamento) ed Ecologica delle PMI e di promuoverne la competitività sui mercati esteri.

Destinata alle sole PMI italiane, costituite in forma di società di capitali e che abbiano depositato presso il Registro imprese almeno due bilanci relativi a due esercizi completi.

Spese ammissibili per il finanziamento

Finanzia sia spese per la transizione digitale che dovranno rappresentare almeno il 50% delle spese ammissibili (spese per ad es. l’integrazione e sviluppo digitale dei processi aziendali, la realizzazione/ammodernamento di modelli organizzativi e gestionali in ottica digitale, investimenti in attrezzature tecnologiche, programmi informatici e contenuti digitali, consulenze in ambito digitale), sia spese per la sostenibilità e l’internazionalizzazione che dovranno rappresentare non più del 50% delle spese ammissibili finanziate (spese per investimenti per la sostenibilità in Italia, spese per internazionalizzazione e spese per valutazioni/certificazioni ambientali inerenti il finanziamento).

Viene riconosciuto un finanziamento a tasso agevolato in regime “de minimis” con co-finanziamento a fondo perduto in regime di “Temporary Framework“.

Il suo obiettivo è sostenere gli investimenti volti a favorire la Transizione Digitale (almeno il 50% del totale del finanziamento) ed Ecologica delle PMI e promuoverne la competitività sui mercati esteri.

Importo massimo finanziabile: fino a 300.000 €, ma comunque non superiore al 25% dei ricavi medi risultati dagli ultimi due bilanci approvati e depositati dall’impresa.

Quota massima a fondo perduto: fino al 40% per le PMI del Sud, fino al 25% per le restanti PMI.

Durata del finanziamento: 6 anni, di cui 2 di pre-ammortamento.

Partecipazione delle PMI a fiere e mostre internazionali, anche in Italia, e missioni di sistema

La misura è volta a sostenere la partecipazione, anche in Italia, ad un singolo evento, anche virtuale, di carattere internazionale tra Fiera, Mostra, Missione imprenditoriale o Missione di sistema, per la promozione di beni e/o servizi prodotti in Italia o a marchio italiano.

L’intervento è destinato per almeno il 30% a spese digitali connesse al progetto. Tale vincolo non si applica nel caso in cui l’evento internazionale riguardi tematiche ecologiche o digitali. Rivolta alle sole PMI italiane, che abbiano depositato presso il Registro imprese almeno un bilancio relativo a un esercizio completo.

Spese ammissibili per il finanziamento

Le spese ammissibili e finanziabili sono: le spese digitali connesse alla partecipazione a fiere e mostre (ad es. fee di iscrizione alla manifestazione virtuale, spese per integrazione e sviluppo digitale di piattaforme CRM, spese di web design ecc.), spese per area espositiva (ad es. affitto area espositiva, allestimento dell’area espositiva, arredamento dell’area espositiva, attrezzature, supporto audio/video ecc.), spese logistiche, spese promozionali e spese per consulenze connesse alla partecipazione alle fiera/mostra.

È riconosciuto un finanziamento a tasso agevolato in regime “de minimis” con co-finanziamento a fondo perduto in regime di “Temporary Framework”.

Importo massimo finanziabile: fino a 150.000 €, ma comunque non superiore al 15% dei ricavi risultanti dall’ultimo bilancio approvato e depositato dall’impresa.

Quota massima a fondo perduto: fino al 40% per le PMI del Sud, fino al 25% per le restanti PMI.

Durata del finanziamento: 4 anni, di cui 1 di pre-ammortamento.

Sviluppo del commercio elettronico delle PMI in Paesi esteri (E-commerce)

La misura persegue l’obiettivo di sviluppare il commercio elettronico attraverso la  creazione o il miglioramento di una piattaforma propria di e-commerce o l’accesso a una  piattaforma di terzi (market place) per la commercializzazione di beni o servizi prodotti in Italia o con marchio italiano.

È rivolta alle sole PMI italiane, costituite in forma di società di capitali e che abbiano depositato presso il Registro imprese almeno due bilanci relativi a due esercizi completi.

Spese ammissibili per il finanziamento

Le spese ammissibili e finanziabili riguardano: la creazione e lo sviluppo di una piattaforma propria oppure dell’utilizzo di un marketplace (spese per ad es. la creazione, l’acquisizione e la configurazione della piattaforma, i componenti hardware e software ecc), Investimenti per la piattaforma propria oppure per il market place (ad es. spese di hosting del dominio della piattaforma, fee per utilizzo della piattaforma oppure di un market place ecc) e spese promozionali e formazione relative al progetto.

Anche qui è riconosciuto un finanziamento a tasso agevolato in regime “de minimis” con co-finanziamento a fondo perduto in regime di “Temporary Framework”.

Importo massimo finanziabile: 

  • Per una piattaforma propria: fino a 300.000 € e comunque non superiore al 15% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due bilanci approvati e depositati dall’impresa;
  • Per una piattaforma di terzi: fino a 200.000 € e comunque non superiore al 15% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due bilanci approvati e depositati dall’impresa.

Importo minimo pari a 10.000 €.

Quota massima a fondo perduto: fino al 40% per le PMI del Sud, fino al 25% per le restanti PMI.

Durata del finanziamento: 4 anni, di cui 1 di pre-ammortamento.

Author

Matteo Rebbia

Research and Services Specialist

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