L’uso della blockchain nella moda: verso un futuro più trasparente e sostenibile

  • Di Anush Drampyan
    • 11 Ott 2022
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L'uso della Blockchain nella moda_Leyton Italia

Cos’è la Blockchain?

La tecnologia blockchain è considerata una delle tecnologie più innovative e dirompenti dell’ultimo decennio.

Essendo nelle sue fasi iniziali, l’utilizzo di massa della blockchain è ancora lontano, tuttavia alcuni prevedono che sarà rivoluzionaria come l’avvento di Internet. Proprio come Internet ha stravolto il modo di condividere le informazioni, la blockchain ha il potenziale per rivoluzionare il modo in cui ci scambiamo valore, trasferiamo la proprietà dei beni e verifichiamo le transazioni.

La blockchain, essendo alla base delle criptovalute come i Bitcoin, è costituita da un database digitale immutabile, condiviso all’interno dei nodi di una rete che registra e traccia tutte le transazioni avvenute. Il mercato globale della tecnologia blockchain è stato valutato 5,85 miliardi di dollari nel 2021. Si prevede che raggiungerà più di 1.200 miliardi di dollari entro il 2030, con un tasso di crescita annuale dell’ 82,8%.

L’utilizzo della Blockchain nel settore della moda

Le caratteristiche uniche di questa tecnologia, ovvero trasparenza, immutabilità e decentralizzazione, ne permettono l’utilizzo anche al di fuori del settore finanziario delle cryptocurrency. Infatti, si presenta come una potenziale soluzione a problemi esistenti in altri settori industriali come quello della moda, dove l’impatto ambientale, la frammentazione della supply chain e la contraffazione rappresentano le principali sfide dei player del settore.   

L’applicazione della blockchain lungo l’intera supply chain è in grado di facilitare la trasparenza e la tracciabilità dei prodotti, eliminando in questo modo intermediari e terze parti. Inoltre, è in grado di ottimizzare il flusso di dati in tempo reale, raccogliendoli in un unico database visibile e accessibile all’intera rete o a tutte le parti autorizzate.

Inoltre, può anche aiutare a raggiungere un maggiore livello di sostenibilità sotto diversi aspetti sociali, economici e ambientali. A livello globale, l’industria della moda è il settore più inquinante dopo quello del petrolio e del gas. Inoltre, la fashion industry si trova ad affrontare tematiche legate ad aspetti etici tra cui la tutela dei diritti umani, le condizioni di lavoro e la sicurezza delle fabbriche.

Attraverso la tracciabilità e la trasparenza dei dati riportati all’interno della blockchain, il consumatore finale è in grado di leggere il QR code associato al capo d’abbigliamento, ed è in grado di sapere chi ha confezionato il prodotto, da dove proviene il filato, con quali agenti chimici è stato trattato e quanta CO2 è stata emessa per realizzarlo.

Come accennato prima, i dati presenti all’interno di una blockchain sono immutabili. Grazie a questa peculiarità la sua applicazione nel campo della moda può rappresentare un importantissimo aiuto per proteggere i diritti di proprietà intellettuale e a combattere i prodotti contraffatti. Creando un’identità digitale unica per ogni prodotto, il suo percorso può essere tracciato dal reperimento della materia prima alla progettazione/vendita, fino alle fasi successive di rivendita e riciclo.

H&M e LVMH sono tra i fashion player che hanno recentemente lanciato programmi pilota per tracciare le loro supply chain utilizzando la tecnologia blockchain. H&M punta a tracciare più di 200 milioni di capi entro la fine del 2022. Insieme a TextileGenesis, una piattaforma basata sulla blockchain, utilizzando un token chiamato “Fibercoin” è in grado di tracciare materiali man mano che passano dalla materia prima al prodotto finito.

Il marchio di lusso Louis Vuitton è entrato nella corsa alla blockchain con l’intenzione di costruire la propria blockchain privata per aiutare a tracciare l’autenticità dei loro prodotti di fascia alta. Ha accettato di collaborare sul progetto con il gigante tecnologico Microsoft. La più grande casa di moda francese intende iniziare a tracciare tutte le sue merci dall’origine fino ai mercati secondari dove vengono venduti i suoi prodotti una volta usciti da quello principale.

I programmi a sostegno di queste applicazioni

L’adozione della tecnologia blockchain nel settore della moda ha anche il potenziale di difendere l’autenticità del Made in Italy e combattere la contraffazione. Nel 2019, il Ministero Italiano dello Sviluppo Economico e l’IBM hanno avviato un progetto pilota denominato “La blockchain per la tracciabilità del Made in Italy”, relativo all’applicazione della tecnologia blockchain ad uno dei settori più significativi del Made in Italy, il settore Tessile. La blockchain appare particolarmente adatta a supportare la promozione del Made in Italy, in quanto consente di risolvere problematiche che tipicamente emergono nei processi di tracciabilità attualmente in uso.

Con l’obiettivo di favorire l’uso della tecnologia blockchain, il Ministero dello Sviluppo Economico con il Decreto interministeriale 6 dicembre 2021 ha stanziato 45 milioni di euro nel “Fondo per lo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza, blockchain e internet of things” per il finanziamento dei progetti che prevedono la realizzazione di attività di ricerca industriale, sviluppo sperimentale, innovazione dell’organizzazione e innovazione di processo, sottolineando così l’importanza di diffondere l’uso della blockchain nei settori strategici.

Essendo una tecnologia di recente adozione nel settore della moda, il suo sviluppo è ancora lontano da un utilizzo globale su larga scala. Tuttavia gli studi mostrano che l’integrazione della blockchain nelle operazioni del settore moda può portare tracciabilità, trasparenza, scalabilità e flessibilità nel sistema, riducendo i rischi e creando valore per gli stakeholder andando a rispondere alle sfide del futuro in un’ottica di sostenibilità e trasparenza.

Anush Drampyan
Financial Analyst – Leyton Italia

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Anush Drampyan

Financial Analyst

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