Bonus pubblicità: conferme e sorprese per il 2021 e 2022

  • Di Massimo Salvato
    • 11 Gen 2021
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bonus pubblicità

Una definizione di pubblicità recita: “Forma di comunicazione di massa utilizzata dalle imprese al fine di creare consenso intorno alla propria immagine con l’obiettivo di conseguire i propri obiettivi di marketing”. Si hanno testimonianze di comunicazioni pubblicitarie negli scavi di Pompei e ufficialmente con la nascita della stampa nascono anche i primi volantini. Ad oggi i mezzi sui quali concentrare i messaggi pubblicitari sono i più svariati, dai social media ai volantini lasciati nella posta.

La storia insegna che una buona campagna pubblicitaria può determinare il successo di un prodotto o di un’azienda.

Anche quest’anno come negli anni precedenti, il governo Italiano ha stanziato delle risorse da destinare al finanziamento di campagne pubblicitarie. Tuttavia le regole cambiano sensibilmente anno per anno. Vediamo in sintesi quali sono i requisiti necessari e a quanto ammonta l’agevolazione.

Nel 2020 il bonus fiscale (credito di imposta) viene concesso nella misura pari al 50% dell’investimento effettuato in campagne pubblicitarie sulla stampa quotidiana e periodica, anche on-line e sulle reti televisive e radiofoniche locali e nazionali non partecipate dallo stato. Lo stanziamento totale è stato di 50 milioni (per stampa) e 35 milioni (per reti televisive e radiofoniche). La domanda doveva essere presentata entro il 31 marzo 2020. Da oggi 8 Gennaio e fino all’8 Febbraio, le imprese, i lavoratori autonomi e gli enti non commerciali che hanno prenotato il bonus pubblicità per l’anno 2020 appena concluso, dovranno confermare gli investimenti pubblicitari realizzati e già dichiarati.

Nel 2021 e 2022 il bonus fiscale (credito di imposta) viene concesso nella misura pari al 50% dell’investimento effettuato in campagne pubblicitarie sulla stampa quotidiana e periodica, anche on-line.

La nuova agevolazione non sarà fruibile per tutti i mezzi di comunicazione. Rispetto alla formula originaria, la legge di bilancio 2021 esclude diverse categorie inizialmente contemplate, come le emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali. Resta escluso anche tutto il mondo del web tranne, appunto, giornali e periodici online.

Per quanto riguarda la domanda per accedere al bonus, bisognerà presentarla all’Agenzia delle Entrate per via telematica, entro il 31 marzo 2021 salvo proroghe. Le modalità attuative restano quelle stabilite dal dal Dpcm 90/2018, consultabile sul portale del Dipartimento per l’editoria.

Per questo incentivo sono stati stanziati 50 milioni di euro l’anno nella manovra finanziaria. Qualora le risorse non dovessero essere sufficienti a coprire tutte le richieste la ripartizione avverrà in percentuali.

Va ricordato che nel 2020 le risorse destinate alla copertura dell’agevolazione sono risultate inferiori all’ammontare totale del credito di imposta richiesto e si è reso necessario effettuare la ripartizione delle stesse tra i richiedenti, in misura proporzionale agli importi richiesti, con percentuale pari al 14,8% per gli investimenti sulla stampa, pari al 6,5% per investimenti sulle radio e televisioni e con una percentuale compresa tra il 6,5% e il 14,8% nel caso di investimenti su entrambi i canali.

In conclusione, questo strumento è sicuramente utile e aiuta le aziende ad incrementare la loro visibilità anche se i canali di comunicazione dovrebbero contemplare anche i nuovi media, in particolare i social, quali Linkedin, Facebook, Tik Tok, etc. incluso il mondo dell’e-commerce. Si attende in tal senso una svolta con i fondi che verranno destinati alla transizione digitale.

Massimo Salvato
Business Developer – Leyton Italia

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Massimo Salvato

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