Blockchain: la tecnologia a servizio di un futuro sostenibile

  • Di Riccardo Biasiotto
    • 23 Dic 2020
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blockchain

Chi negli ultimi mesi ha seguito il dibattito pubblico intorno alle nuove tecnologie sicuramente si sarà imbattuto nella parola “blockchain”, probabilmente associata al concetto di criptovaluta. In parte per la natura tecnica del discorso, in parte per la normale diffidenza verso le nuove tecnologie, la rappresentazione fornita dai media della blockchain risulta spesso complessa e poco chiara.

Ma che cos’è una blockchain? La blockchain non è altro che un database decentralizzato, criptato, condiviso e distribuito tra più nodi di una rete. Il database è costituito da una catena di blocchi, “blockchain” appunto, dove ogni blocco contiene tutte le informazioni relative alle transazioni che, tramite la crittografia (funzione di hash SHA-256), vengono rese irreversibili e immutabili.

Nello specifico la crittografia, ovvero quella tecnica alla base della protezione dei dati all’interno della blockchain, prevede l’utilizzo di un sistema asimmetrico, cioè che si basa sull’utilizzo di una coppia di chiavi: chiave pubblica e chiave privata. La coppia di chiavi è legata matematicamente da una funzione che assicura che un messaggio criptato con una delle due chiavi possa essere decifrato solo dall’altra.

La validazione delle transazioni da includere nella blockchain è affidata ad un meccanismo di consenso distribuito all’interno dei nodi della rete, quindi quando la maggioranza dei nodi della rete ha verificato e approvato una transazione questa viene registrata su tutti i nodi. Questo fa sì che la stessa “informazione” sia presente su tutti i nodi e pertanto diventi immodificabile. Crittografia e decentralizzazione garantiscono immutabilità, incorruttibilità e trasparenza dei dati.

Ne deriva che il potenziale di questo strumento è enorme e trova applicazione nei campi più disparati: si pensi per esempio al settore assicurativo o bancario per la gestione dei pagamenti, oppure ai settori alimentare e della moda per la tracciabilità dei prodotti o delle materie prime lungo tutta la supply chain.

Un caso esemplificativo è quello della start-up Genuine Way, che ha l’obiettivo di promuovere forme di consumo sostenibile. Grazie alla tecnologia blockchain, Genuine Way è in grado di mettere in contatto il produttore e l’utente finale, il quale viene messo a conoscenza della storia produttiva e dei processi di filiera del prodotto tramite documenti certificati. Il funzionamento è molto semplice: l’azienda carica i documenti sulla piattaforma e genera un QR code da apporre sul prodotto che, se inquadrato dal consumatore, permette di approfondire la storia del processo produttivo del bene acquistato.

Quello della Genuine Way non è l’unico caso di applicazione di questa tecnologia nel campo della sostenibilità. Infatti, col passare degli anni e la diffusione della blockchain, sono nate diverse modalità che incentivano comportamenti virtuosi da parte dei diversi operatori. Nello specifico la nascita dei token utility ha introdotto una nuova forma di creazione condivisa di valore, in cui una rete di attori concorda su un obiettivo specifico e, in seguito, il valore viene creato e condiviso quando gli attori dimostrano di aver contribuito a tale obiettivo. I token crittografici di tipo utility sono simili ad una criptovaluta e possono essere utilizzati sia per acquistare beni e servizi sia per incentivare gli individui e le aziende ad agire in modo sostenibile, una sorta di premio per le azioni intraprese, quali:

  • andare in bicicletta, a piedi, con i mezzi pubblici invece di usare l’auto (riduzione delle emissioni di CO2);
  • utilizzo di dispositivi ad elevato risparmio energetico (riduzione del consumo di energia);
  • intraprendere azioni per salvaguardare le risorse naturali, come piantare alberi, pulire una spiaggia, ridurre gli sprechi alimentari, riciclare i prodotti (azioni sostenibili spontanee);
  • alloggiare in hotel ecocompatibili, utilizzando soluzioni basate sulla blockchain per certificare la sostenibilità del fornitore di servizi turistici (vacanze a emissioni zero).

Infine, le caratteristiche della blockchain rispondono perfettamente alla vision delle Nazioni Unite che nel Giugno del 2019 hanno rilasciato il rapporto “Age of Digital Interdependence”, con il patrocinio di Melinda Gates e Jack Ma, per lo sviluppo di una società e di un’economia più digitale per incoraggiare la cooperazione globale, anche in campo climatico e ambientale.

La tecnologia blockchain infatti potrà apportare un effettivo contributo all’azione per il clima e l’ambiente poiché è in grado di tracciare in modo efficiente e trasparente qualsiasi tipo di dato, garantendo per esempio il pari impegno delle diverse nazioni a rispettare le regole internazionali dettate dall’Accordo di Parigi, facendo si che si giunga a una cooperazione più efficace sul tema a livello internazionale.

Per lo sviluppo di un nuovo modo di agire più sostenibile la prima e vera necessità, comunque, è quella di un cambiamento culturale, non solo dei policy maker ma anche di noi cittadini, al fine di poter comprendere il potenziale di queste tecnologie e la loro applicazione in grado di rivoluzionare molti aspetti della nostra vita quotidiana.

Riccardo Biasiotto
Business Innovation Analyst – Leyton Italia

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Riccardo Biasiotto

Business Innovation Analyst

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