Verso “Impresa 4.0 Plus”: la trasformazione digitale al centro del Piano di Rilancio del Governo.

  • Di Francesca Filippi
    • 06 Lug 2020
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La pandemia del Covid-19 ha cambiato le nostre abitudini, imponendo un nuovo modo di lavorare e interagire socialmente, accelerando il processo di digitalizzazione in ogni ambito.

Nello scenario di incertezza generato dall’emergenza sanitaria, le imprese che già avevano avviato un percorso di trasformazione digitale, hanno dimostrato maggiore proattività e resilienza, subendo meno gli effetti della crisi.

Il mercato dell’Industria 4.0 in Italia, secondo i dati raccolti dall’Osservatorio Industria 4.0 del Politecnico di Milano, si è attestato nel 2019 ad un valore di 3,9 miliardi di euro, in crescita del 22% rispetto all’anno precedente, quasi triplicato in 4 anni. Per assicurare che la trasformazione digitale prosegua, è necessario continuare ad investire nella Ricerca & Sviluppo e nell’innovazione, di prodotto e di processo. Per fare ciò serve disponibilità di risorse, soprattutto finanziarie, che ad oggi scarseggiano nelle imprese, come evidenziato nel Rapporto Annuale 2020 dell’Istat, in cui oltre la metà delle imprese prevede una mancanza di liquidità per far fronte alle spese che si presenteranno fino alla fine del 2020.

Le imprese auspicano incentivi per non fermare la trasformazione digitale; ed è proprio in questa direzione che il Governo si sta muovendo.

Sebbene non abbia trovato spazio nel Decreto Rilancio, la proroga triennale del piano Transizione 4.0 appare ormai certa, a cui potrebbe aggiungersi un potenziamento del piano stesso già a partire da quest’anno, attraverso un innalzamento delle aliquote del Credito di imposta Ricerca & Sviluppo (attualmente pari al 12%) e Innovazione Tecnologica (attualmente pari al 6%; 10% in caso di innovazione 4.0).

Come detto dal Ministro Patuanelli “per dare fiducia agli imprenditori attraverso provvedimenti strutturali”, è stato elaborato un elenco di emendamenti approvati dalla Commissione Bilancio della Camera al decreto Rilancio.

Tra le modifiche della Commissione per favorire l’innovazione troviamo:

  • Un’aumento del Credito di Imposta Ricerca & Sviluppo per le imprese di Lazio, Marche e Umbria. Il nuovo credito sarà pari al 25% per le Grandi Imprese; 35% per le Medie Imprese e 45% per le Piccole Imprese.
  • Un rafforzamento della misura “Resto al SUD”: il limite di spesa sale a 60.000€ (in precedenza 50.000) con un aumento della componente legata al contributo, che dal 35% passa al 50%.
  • Un contributo a fondo perduto sino a 100.000€ per le imprese agricole e agroalimentari per il finanziamento di iniziative finalizzate allo sviluppo di processi produttivi innovativi, all’agricoltura di precisione o alla tracciabilità dei prodotti con tecnologie blockchain.

Il Governo sta inoltre lavorando per l’introduzione, a partire dal 2021, di un Piano Impresa 4.0 Plus, dedicato alle tecnologie di frontiera, con l’obiettivo di supportare la digitalizzazione delle imprese, priorità del piano “Progettiamo il rilancio”.

Due sono i punti cardine attorno a cui ruota il piano: da un lato gli obiettivi che si prefigge (incentivare l’innovazione di prodotto, gli investimenti in sostenibilità, la transizione energetica, favorire la sicurezza sul lavoro,..), dall’altro le tecnologie (blockchain, intelligenza artificiale, cloud computing,…).

Nelle ipotesi in via di definizione, Impresa 4.0 Plus amplierebbe a nuove tecnologie e a nuovi obiettivi le agevolazioni del Piano Transizione 4.0, con una forte attenzione al green. Green Deal e digitalizzazione risultano infatti essere le linee guida della politica industriale di questo Governo, emerse durante gli Stati Generali (un incontro fra rappresentanti del governo, delle parti sociali e alcuni intellettuali, definiti da Conte “menti brillanti”, per definire in modo condiviso, le linee di intervento economico per il rilancio del paese dopo la crisi causata dalla pandemia di Covid-19) .

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Francesca Filippi

Key Account Manager

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